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Vieste – MARIA MAFROLLA NON E’ PIÚ

Ricordare una persona scomparsa, che ha vissuto nella bontà e nella verità la sua vita, è un dovere per ogni comunità. La memoria del giusto, afferma il libro della Sapienza, è benedizione. La persona giusta e saggia costruisce la storia, fa progredire la convivenza pacifica, accresce l’esperienza e il cammino dell’umanità. Persona giusta e saggia è stata Maria Santina Mafrolla, venuta a mancare il 24 febbraio scorso negli  Ospedali Riuniti di Foggia.
Nata l’11 novembre 1925, ha dimostrato fin da giovane età una propensione allo studio, che ha assecondato con grande impegno laureandosi e acquistandosi un posto nell’insegnamento, che sarà il suo campo di lavoro di tutta la sua esperienza umana, prima da insegnante e poi da preside, tanto alla Dante Alighieri e poi alla II scuola Media, che sotto la sua dirigenza sarà intitolata a Don Antonio Spalatro.
      Nell’ambito scolastico ha dimostrato le sue qualità migliori e la sua abilità organizzativa a vantaggio delle scolaresche e degli insegnanti. Sempre presente e accanto in ogni situazione con la sua parola chiara e ferma per incoraggiare, stimolare, risolvere.
     La sua attività ha raggiunto tuttavia l’ambito nazionale chiamata spesso dal Ministero della Pubblica Istruzione a dirimere in altre scuole situazioni difficili e ingarbugliate. Le ha dato fama il suo impegno nell’Uciim, l’associazione che raccoglieva i maestri cattolici italiani. Ha raggiunto nell’associazione un posto di rilievo nazionale, che l’ha fatto conoscere al mondo della scuola come elemento prezioso, intelligente e capace.
     Ha saputo coniugare in un modo singolare l’impegno scolastico, e in genere nel mondo della cultura, con una scelta di vita religiosa a tutto campo. È stata la guida silenziosa e discreta di un gruppo di giovani donne che hanno fato della loro vita un’offerta a Dio nella consacrazione laicale. Maestra indiscussa, sempre umile e nascosta, ha guidato queste anime a vivere con dedizione la consacrazione, come lei stessa ha fatto.
     Il meglio di sé l’ha dato tuttavia dopo il pensionamento a scuola, avendo scelto di collaborare fattivamente nella sua parrocchia di residenza. Il suo aiuto è stato generoso e intenso, ma sempre molto discreto e attento ad evitare protagonismo o disturbo ad altri. L’AC da sempre è stata la sua scelta fondamentale, l’ha trovata impegnata con la parola e con l’esempio fino all’ultimo momento della vita, a Vieste prima e a Foggia dopo. Gli ultimi anni della vita li ha trascorsi in questa città, dove si era trasferita per motivi personali e di famiglia.
     Qui nell’ultimo mese di gennaio l’ha colto un ictus cerebrale, che ripetuto in un secondo momento l’ha portato alla morte.
     Il libro sacro dei Proverbi non omette di elogiare fra i tanti personaggi che celebra, la donna forte. La grande personalità di Maria Mafrolla fa combaciare i suoi tratti di carattere e di formazione con la donna elogiata da quel libro sacro.”Ben superiore alle perle è il suo valore. Illusorio è il fascino e fugace la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani” (Prov. 31, 10.30-31).
     A me sembra di individuare i tratti della figura della preside Ma frolla:
– in una pietà squisita e profonda: Dio è stato il suo grande amore. L’ha servito, amato e riverito in ogni momento e con ogni gesto della sua vita. Si è industriata di conoscerlo con studi teologici e letture finalizzate: l’oggetto dell’amore della sua vita. Era vasta la sua cultura religiosa, teologica e di formazione, che le ha permesso di dire sempre con competenza la sua parola.
– in un amore generoso verso il prossimo. In questa prospettiva ha vissuto tutta la sua vita, dalla scuola (verso gli insegnanti e alunni) ai rapporti con le persone che entravano in relazione con lei. Non ha tralasciato occasione per far del bene a ciascuno e a tutti.
– nella pratica delle virtù cristiane tra le quali spiccano l’umiltà, la discrezione, il saper tacere e ascoltare, la fermezza di carattere, la verità dei rapporti. Tutte le virtù riconosciute dal Vangelo sono state oggetto del suo impegno.
     Maria Mafrolla ci lascia un’eredità di vita e di pensiero (ha scritto tanto) che non possiamo permetterci di perdere. Ha portato il su mattone nella costruzione della città, civile e religiosa. L’esempio di chi è avanti a noi, è sentiero da percorrere.
Sac. Giorgio Trotta