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Medici del 118 in agitazione

Potrebbero non esserci i rappresentanti sindacali dei medici del 118 all’incontro con il direttore della Asl Foggia, Castrignanò, in programma domani mercoledì
“Continuiamo a chiedere – spiega Luigi Sordilli, rappresentante del sindacato Cumi Ais 118 – la revoca della sospensione dell’accordo aziendale voluta dal direttore generale Ruggiero, se ciò non dovesse avvenire non intendiamo partecipare all’incontro. Abbiamo il dovere di difendere non solo i diritti ma anche l’onorabilità e la professionalità dei medici del 118”. Secondo Luigi Sordilli, infatti, i medici del 118 hanno un contratto nazionale a dir poco da terzo mondo. “Questi non sono dipendenti ma convenzionati – aggiunge Sordilli – e in quanto tali non hanno il Tfr, non hanno l’Inail per gli infortuni ma un’altra forma assicurativa che paga 52 euro lordi al giorno in caso di infortunio sul lavoro invece di pagare il 100%. Anche la malattia viene pagata al 67% del mensile base, a ciò si aggiungono le ferie che sono di ventuno giorni all’anno invece di trentasei come per i dipendenti ospedalieri”.
Nel mirino dei rappresentanti sindacali anche i contributi che l’azienda sanitaria locale versa ai dipendenti. “I contributi – spiegano dal sindacato – che l’Asl versa sono il 9% e non al 33% come per i dipendenti, impedendo così ai lavoratori di avere una buona pensione dopo anni di duro lavoro”.
Secondo Luigi Sordilli la decisione del direttore generale Castrignanò di sospendere unilateralmente il contratto aziendale con gli operatori sanitari del servizio 118 aggiungerebbe al danno la beffa. “Questo accordo prevede come da contratto nazionale della dipendenza ospedaliera che le ore svolte oltre le 164 devono essere retribuite come straordinario. E viene, inoltre, tolto il compenso aggiuntivo per tutte quelle prestazioni sanitarie svolte all’interno delle postazioni che non rientrano tra quelle istituzionali. Inoltre viene tolto il rimborso chilometrico assegnato al medico che si sposta per raggiungere la postazione scoperta”.