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Capitanata/ Con l’inondazione già persi 100 milioni di metri cubi d’acqua

"Situazione è critica"  In questi giorni la diga di Occhito ha sversato sui terreni circostanti, e indirettamente a mare, oltre 100 milioni di metri cubi di acqua. E mentre si contano gli – enormi – danni diretti che ciò a causato (allagamenti, ferrovie, strade e autostrade bloccate), sono al palo i lavori dell’invaso di Piano dei Limiti (un’opera connessa alla diga di Occhito). I fondi ci sono ma non si riesce e fare l’accordo tra governo nazionale, Regione Molise e Puglia per far partire i lavori definitivi D’estate c’è la siccità e le grandi dighe sono vuote. D’inverno le enormi quantità d’acqua che piovono dal cielo non riescono ad essere contenute da quelle opere imponenti create dall’uomo. Causando danni e distruzione. E allora la domanda è: perchè non copiamo almeno dalle formiche, che non hanno frequentato università straniere e non sono andate sulla Luna? Conserviamo d’inverno l’acqua che potrebbe servirci per l’estate. In questi giorni la diga di Occhito ha sversato sui terreni circostanti, e indirettamente a mare, oltre 100 milioni di metri cubi di acqua. Pari al fabbisogno di due anni dell’intera popolazione della Capitanata. Valore sul mercato: 10 milioni di euro. Un dato mantenuto riservato per evidenti ragioni politiche che rischiano di causare terremoti nei palazzi della Regione.

Gli esperti dicono che tecnicamente non esistono opere idrauliche (condotte) che possano trasferire queste quantità eccezionali di acqua da una diga all’altra. E che non sarebbe economicamente conveniente realizzarle. Casomai bisognerebbe stabilire – si giustificano gli esperti – quante volte si verificano questi eventi e

Negli ultimi tre mesi di quest’anno la diga di Occhito ha sversato in mare 100 milioni di metri cubi. Il dato per i nostri politici non è evidentemente sufficiente per decidere eventuali interventi che possano risolvere il problema delle perdite. Soprattutto non riescono a trovare una soluzione elementare: finire i lavori dell’invaso di Piano dei Limiti (un’opera connessa alla diga di Occhito). Per questa opera i fondi ci sono ma non si riesce e fare l’accordo tra governo nazionale, Regione Molise e Puglia per far partire i lavori definitivi. Si tratta di una infrastruttura generatrice di un doppio beneficio: aumenterebbe la dimensione dell’invaso, permettendo di conservare 70/80 milioni di metri cubi che Occhito non riesce a contenere, ed in più permetterebbe una corretta manutenzione dell’invaso di Occhito. Ma è troppo difficile trovare un accordo. Meglio lasciare tutto come va e aspettare, così come accade da decenni d’estate in Puglia. E poi casomai chiedere ogni anno lo Stato di calamità, o aprire dibattiti sulla necessità di realizzare i dissalatori (almeno tre in Puglia), opere queste costosissime che a tutto servono tranne che a dissetare le popolazioni pugliesi. Che chiedono alla politica di fare almeno come le formiche: conservare d’inverno l’acqua per l’estate.  

FRANCO GIULIANO