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Made in Capitanata, alla riscoperta degli emigrati della provincia in Australia

Riavvicinare gli emigranti di Capitanata in Australia alla loro terra di origine attraverso la cultura. Con questo obiettivo la Provincia di Foggia, attraverso il lavoro svolto dall’assessorato alle Politiche culturali, ha inteso promuovere ‘Made in Daunia’, la settimana della cultura di Capitanata in programma nella prima decade di ottobre nell’ambito delle ‘Settimane pugliesi nel Mondo’. Il progetto, presentato alla Regione Puglia, intende consolidare i rapporti tra gli emigrati pugliesi e della provincia di Foggia, in particolare residenti in Australia, offrendo una rassegna di interventi culturali aventi anche la finalità di sviluppare opportunità turistiche per la Puglia e la Capitanata. Il progetto prevede la sua realizzazione a Moreland e a Melbourne in Australia, città dove risiedono ben 4.213 cittadini di origine pugliese. Questa mattina, a Palazzo Dogana, si è svolto un incontro propedeutico a quella che sarà la vera e propria organizzazione del calendario degli eventi in programma ad ottobre, previa ammissione a finanziamento del progetto da parte della Regione Puglia (progetto cofinanziato, ovviamente, dalla Provincia di Foggia). Presenti gli assessori provinciali alla Cultura, Billa Consiglio, al Turismo Nicola Vascello, il presidente della Commissione Cultura della Provincia di Foggia, Rocco Ruo, e il rappresentante della Federazione Pugliesi in Australia, Joe Caputo, nativo di Carpino ed ex sindaco di Moreland, una della due città scelte per lo svolgimento di ‘Made in Daunia’. ‘Si tratta di un progetto multisettoriale e dunque innovativo – ha spiegato l’assessore Consiglio – che fonde musica, teatro, danza e cultura immateriale. Il tutto propedeutico alla convergenza verso l’obiettivo della riscoperta e del consolidamento dell’identità pugliese nonchè di un rinnovato senso di appartenenza ad un’estesa comunità attraverso l’integrazione culturale’. ‘Obiettivo dell’iniziativa- aggiunto l’assessore Vascello – è anche quello di creare flussi turistici di ritorno poichè si punta a far conoscere, in particolar modo ai giovani emigrati o ai figli di emigrati, il patrimonio culturale ed ambientale della loro terra di origine che costituiscono i tratti caratterizzanti del nostro patrimonio turistico’.