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Inchiesta Sanità Puglia ecco le intercettazioni

Al vaglio degli inquirenti la rete di affari che avrebbe fatto capo all’ex assessore alla Salute. E le nomine dei dirigenti Asl.

 

L’accusa è semplice: un sistema creato da politici, amministratori delle Asl e imprenditori che operano nel settore della sanità avrebbe creato una specie di «cupola» affaristica interna alla pubblica amministrazione, capace di condizionare le scelte e di orientare forniture e appalti. Un «business» della sanità, basato su una serie di rapporti clientelari teorizzato dalle indagini della Dda di Bari e al centro di una inchiesta coordinata dal pm Desireè Digeronimo.

I reati ipotizzati nei confronti di 14 indagati sono quelli di associazione per delinquere, millantato credito, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo quanto emerge dal fascicolo di indagine, Mario Malcangi, indicato dagli investigatori come stretto collaboratore dell’assessore Alberto Tedesco, avrebbe intessuto buona parte delle trame e dei rapporti all’interno di questo business basato – secondo la ricostruzione degli inqurenti – sull’accaparramento di contratti di forniture presso le Asl.

Una figura di raccordo tra la politica e il mondo imprenditoriale al centro di molte delle conversazioni intercettate dagli investigatori. Alcuni esempi: Malcangi telefona nell’aprile del 2008 a Rocco Canosa direttore generale della Asl Bat per sollecitargli la firma del contratto con la ditta controllata dall’imprenditore Vitantonio Roca.

Malcangi:«..direttore sono il compagno Malcangi, …senti direttore ti disturbo..per quello, scassa… (parte anatomica), di quella struttura…»

Canosa: «…abbiamo fatto la delibera, dobbiamo fare il contratto ora..».

Malcangi fa opera di mediazione, secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, anche nella vicenda relativa alla assegnazione di un appalto presso la Asl Bat di Andria in favore della ditta di materiale sanitario «Me.Di.Com.» amministrata da Giovanni Garofoli.

Il 15 maggio, l’imprenditore Diego Rana, titolare della società «Cmr» che opera nel settore della riabilitazione, chiama Garofoli per rassicurarlo.

Rana:«…abbiamo fatto tutto…è andata molto bene…perchè là c’era quel foglietto…così la spuntiamo…ma è stato gladiatorio..gladiatorio (ndr riferito a Malcangi artefici dell’accordo) nel vero senso della parola, della serie punto e basta».

In un’altra intercettazione lo stesso Malcangi, parlando con i dirigenti dell’ufficio appalti della Asl Bat, indica in Rana il referente – sostengono gli investigatori – dell’assessore Tedesco nella zona.

Malcangi: «la prossima volta io non ci vengo più , questo è quello che, il referente che comanda qua, pertanto mettetevi dove vi dovete mettere, altrimenti cominciate a fare le valigie».

Il 21 maggio, un dirigente della Asl Bat chiama Rana e chiede garanzie dopo la nomina di Felice De Pietro alla direzione amministrativa.

Dirigente: «..non so se mi piace, devo verificare..percè io voglio le mie tutele..nel senso che ho fatto un lavoro e voglio che continui nello stesso modo..»

Rana: «..là è come se stai a parlare con me..ti posso garantire che era la migliore soluzione e tu sei blindato, stai tranquillo».

La conferma della nomina del nuovo direttore «amico» viene da Malcangi.

Malcangi: «..le cose si stanno mettendo bene..il 15 giugno si insedia il nostro amico direttore amministrativo…».

In un’altra conversazione riguardo alla posizione di controllo e preminenza sulle Asl della presunta cordata Tedesco ecco cosa emerge.

Malcangi: «..perchè se noi, noi, se noi dobbiamo..io sono del parere che se noi dobbiamo partire la asl deve essere pronta ai nostri desideri e voleri, piaccia o non piaccia».

Estraneo a questo sistema era il direttore dell’area gestione patrimonio della Asl Bari autore della revoca della delibera di noleggio di un laser già stipulato in favore del genero di Tedesco. Il dirigente, ha dichiarato agli investigatori di essere stato contattato da Malcangi che per telefono gli avrebbe detto: «Ma tu ce l’hai con l’assessore?…sembra che tu ce l’abbia con lui, hai maltrattato il genero».