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Il presidente del Parco Gatta a proposito del Piano Strategico

In risposta all’articolo pubblicato il 2 giugno apparso su alcune testate giornalistiche in ordine alla supposta marginalità delle posizioni garganiche rispetto all’impianto complessivo del Piano Strategico ed alle dotazioni finanziarie riconosciute sul piano stralcio, nonché in risposta all’esortazione di chiarire i termini dell’accordo stralcio, mi sento necessariamente chiamato in causa essendo l’unico componente della Cabina di Regia che interviene in rappresentanza dei 15 comuni che hanno aderito al raggruppamento garganico (tre comuni sono confluiti ab origine nel raggruppamento Alto Tavoliere). Preciso, per correttezza verso i lettori, che il polemico riferimento che l’articolista rivolge alla classe politica garganica ed al “silenzio assordante” rispetto ai temi della pianificazione strategica, è ingiusto ed ingiustificato per due ordini di motivi: la comunicazione sui temi della pianificazione strategica è prerogativa del Laboratorio di Pianificazione Strategica di Foggia, che peraltro ha ben operato in questi mesi pubblicando sistematicamente sulle diverse testate regionali e sul sito istituzionale i complessi passaggi che hanno contraddistinto questa fase della pianificazione; la relazione finale di questa fase e le relative deliberazioni adottate dalla cabina di regia, sono pubblicate sul sito istituzionale, e pertanto, visionabili da chiunque ne abbia interesse.
Certo, ben si sarebbe potuto, soprattutto in questo periodo pre-elettorale, vendere gli apprezzabilissimi risultati ottenuti sia sul piano del confronto politico con gli altri partner presenti in cabina di regia, che sul piano del confronto squisitamente tecnico, anche ripensando alla pesante eredità lasciata dal periodo di commissariamento del Parco. Ma non sarebbe stato onesto nei confronti dei cittadini, spacciare per acquisiti i risultati dell’attuale impianto stralcio, speculando sull’impatto mediatico che avrebbe potuto sortire in periodo di campagna elettorale, che mal si concilia con la Buona Politica che siamo abituati a svolgere.
Non è sfuggito, infatti, all’articolista che la struttura dell’Accordo stralcio rappresenta allo stato attuale una mera proposta rassegnata agli Organi regionali che, alla luce del diverso stanziamento attribuito e della nuova impostazione metodologica varata dalla Giunta regionale per la predisposizione della gerarchia delle priorità tra gli interventi da inserire nell’accordo stralcio, sarà suscettibile di sicuri emendamenti e di una complessiva riorganizzazione degli interventi finanziabili.
Sull’argomento la classe politica del Gargano ha inteso, al contrario di altri, operare con sobrietà, anteponendo alla politica della propaganda quella dei risultati concreti della propria azione politica, preferendo portare all’attenzione dell’opinione pubblica risultati certi e verificabili, e non aspettative presunte e confutabili.
Fatta questa premessa indispensabile a chiarire il contesto che ci vede e ci vedrà fino ad ottobre p.v. impegnati a definire l’Accordo di Programma Stralcio con la Regione Puglia, mi vedo ob torto collo costretto a puntualizzare alcune evidenti inesattezze che l’articolo riporta sia nel titolo, fuorviante, che nella sostanza delle intese e degli interventi proposti ad appannaggio del territorio garganico, essendo ben maggiori ai 5 milioni di euro le risorse “virtualmente” assegnate al territorio che mi pregio di rappresentare.
Prima di ogni cosa giova precisare che l’Ente che rappresento, con l’assistenza del Local Lab Gargano, incardinato presso il GAL Gargano, si è fatto carico di un’intensa attività di ricognizione, aggiornamento e riorganizzazione del parco progetti a suo tempo proposto; ciò ha permesso di orientare la propria azione politica, con il consenso di tutte le istituzioni pubbliche chiamate periodicamente in Conferenza a condividere le posizioni da me sostenute in Cabina di Regia, ad individuare 6 aree tematiche su cui articolare la strategia di sviluppo del comprensorio, e rispetto alle quali sono stati individuati gli interventi proposti nell’Accordo Stralcio, precisamente:
Accessibilità territoriale, Ambiente e spazio rurale, Centri Storici, Sistema lagunare, Attrattori culturali sulla via Sacra Langobardorum, Sistema costiero.
All’interno dei 6 tematismi individuati è stata articolata una strategia che ha portato alla identificazione di 75 proposte progettuali (escluse quelle sulla viabilità, che pur interessando il Gargano sono nella competenza della Provincia di Foggia, tutte comunque inserite nell’attuale impalcatura del parco progetti complessivo); tra queste, 4 proposte sono state inserite nell’ipotesi formulata di Accordo Stralcio, valorizzando 10 Meuro su un totale presunto di 50 Meuro, precisamente:
Difesa delle coste (5 Meuro), potenziamento rete antincendio (1,5 Meuro), infrastrutture a sostegno della flotta peschereccia –sistema lagunare (2,5 Meuro), rivitalizzazione dei centri storici – Azione Pilota integrata comuni Gargano – Alto Tavoliere (2 Meuro)
Ulteriori 2,5 Meuro genereranno ricadute territoriali in virtù dell’inserimento dell’intervento: “Porto Alti Fondali Manfredonia – Monte Sant’Angelo”.
Ulteriori 13 Meuro sono previsti per la realizzazione di interventi a ricaduta generale sull’intera Area Vasta (rete delle Biblioteche e dei Musei, Fruizione dell’archeologia e del patrimonio connesso, copertura WI MAX sull’intero territorio), prevedendo in via presuntiva una ricaduta territoriale non inferiore a 3 Meuro.
Infine, un ulteriore stanziamento a riserva di 1 Meuro è previsto per il completamento del centro di prima accoglienza ubicato in San Giovanni Rotondo.
Quanto qui rappresentato costituisce il risultato (provvisorio) dell’accordo istituzionale, al quale hanno aderito le rappresentanze socioeconomiche presenti in cabina di regia.
E’ di tutta evidenza una situazione ben diversa da quella rappresentata nel succitato articolo, che fa bene a spronare la politica ad un presidio sempre più attento ad assicurare ricadute generali territoriali consone all’importanza che riveste il Gargano nell’economia territoriale, ma che, per correttezza di informazione, avrebbe dovuto dare atto dei pregevoli risultati, ancorché provvisori e suscettibili di quelle modificazioni sopra accennate, che la rappresentanza istituzionale garganica ha fin qui previsto per il territorio in una logica di totale integrazione con gli obiettivi generali della pianificazione strategica di Area Vasta “Capitanata 2020”.
Argomentare su un tema di così grande rilevanza, basando le proprie considerazioni su falsi presupposti e generando nel lettore il convincimento della presunta inefficienza della classe politica del Gargano non solo costituisce cattiva informazione, non solo impoverisce la portata dello sforzo fin qui profuso da tutte le parti coinvolte nel processo, ma rischia di compromettere la fiducia sull’efficacia degli impatti positivi che uno strumento così complesso è in grado di generare sia a livello di intera Area Vasta che comprensoriale.
Per chiudere, certo di aver sgombrato ogni equivoco sulle effettive risultanze parziali e provvisorie del piano strategico “Capitanata 2020”, rivolgo il più sentito invito ad una comunicazione orientata al rispetto della Verità, quale condizione di partenza per affrontare con la necessaria serenità le sfide a cui la pianificazione strategica ci chiama in un momento storico così delicato per la nostra economia, contribuendo a rafforzare, piuttosto che ad indebolire, la fiducia verso le istituzioni che rappresentano il territorio, almeno fino a quando non saranno certi e verificabili errori ed omissioni di cui oggi veniamo ingiustamente accusati.
Operiamo tutti nell’interesse generale e perciò siamo tutti obbligati ad atteggiamenti scevri da pregiudizi, di qualunque natura essi siano, soprattutto quando generano il sospetto in chi legge che le argomentazioni portate alla ribalta della cronaca, in quanto del tutto infondate, siano il frutto di mirate iniziative di delegittimazione politica.
Cordiali saluti
Il Presidente del Parco Nazionale del Gargano
Avv. Giacomo Diego Gatta