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Ballottaggi «pugliesi» nel segno dell’intesa Pd-Udc

Ribattezzato alla vigilia il «modello pugliese» dai vertici nazionali dello scudocrociato. Lo testimoniano le vittorie sonore (è il caso di Michele Emiliano al Comune di Bari) e le clamorose rimonte (vedi Gianni Mong elli che ha recuperato un gap di 16 punti percentuali per diventare sindaco di Foggia). Il 4 a 2 finale in favore del centrosinistra assume particolare rilievo anche perché confermano il trend nazionale dei ballottaggi. PROVINCE – Significativa anche la vittoria alla Provincia di Taranto, dove Gio – vanni Florido, candidato del Pd, ha sfruttato a dovere l’alleanza con l’Udc per riconquistare (col 51,9%) la presidenza a danno del rivale del Pdl, Domenico Rana. Condizioni riproposte anche alla Provincia di Brindisi con Massimo Ferrarese (Pd), che in virtù dell’accordo con i «Casini boys» ha fatto registrare una netta vittoria a danno di Michele Saccomanno (Pdl).

ONORE – Il centrodestra salva l’onore, strappando con Antonio Gabellone (Pdl) la Provincia di Lecce al centrosinistra e riconfermando Domenico Mennitti (Pdl) alla guida del Comune di Brindisi. Proprio a Lecce, la contesa per palazzo dei Celestini ha riservato la maggiore suspence con la candidata del centrosinistra Lo – redana Capone, in svantaggio al primo turno (36,7% contro il 41,3% di Gabellone), non è riuscita a mettere a profitto l’alleanza con l’ex sindaco Adriana Poli Bortone, che con la sua nuova creatura politica, Io Sud, portava in dote poco più del 20%. In realtà, i voti della già europarlamentare si sono distribuiti tra sfidanti, autori di un lungo testa a testa conclusosi con l’affermazione del candidato del centrodestra. Alla fine Gabellone l’ha spuntata col 51,1%.

COMUNE DI BRINDISI – Lunga volata anche a Brindisi, con il sindaco uscente Mennitti che alla fine ha mantenuto il divario (5 punti percentuali) conquistato al primo turno su Salvatore Brigante, espressione del centrosinistra, alla fine sconfitto per 52,5% a 47,5%, nonostante il patto con l’U d c.

FOGGIA – Una delle maggiori sorprese della due giorni di spareggi è sicuramente il risultato di Foggia, dove Gianni Mongelli, 52 anni, è diventato primo cittadino col 53% dei voti. Mongelli, candidato del centrosinistra sostenuto al secondo turno dall’Unione di centro e da alcune civiche di riferimento all’ex An-Pdl Lucia Lambresa, ha battuto il favorito della vigilia, Enrico Santaniello (Pdl) che al primo turno aveva ottenuto il 42% contro il 26% del suo rivale. Mongelli, attuale presidente della Fiera di Foggia, è stato per quattro anni anche presidente della Confindustria Puglia. Imprenditore nel settore delle costruzioni, Mongelli ha vinto queste elezioni con il suo progetto di alleanza civica e del buon governo confermando un centrosinistra uscente che veniva dato per spacciato alla vigilia delle consultazioni elettorali. Nel Pdl ora si apre la fase della riflessione, mentre la decisione dell’Udc di abbracciare il centrosinistra al Comune potrebbe aprire una crisi alla Provincia dove i centristi governano con il Pdl.

BARI – Anche la riconferma alla guida del capoluogo regionale di Emiliano è da classificare tra i risultati eclatanti, soprattutto per il divario che gli elettori di centrosinistra hanno scavato tra il primo cittadino e lo sfidante, il deputato del Pdl e già sindaco di Bari, Simeone Di Cagno A bb r e s c i a . Infatti, si è passati dalla differenza riscontrata al primo turno (49% contro 46% pari a poco più di seimila voti) ad un emblematico 59,80% pro Emiliano, frutto di un divario di quasi 33mila voti.

NINNI PERCHIAZZI