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Posta la parola fine sulla vicenda Porto turistico di Vieste, ora via al completamento

Forse è stata posta la parola fine alla lunga e tormentata vicenda del completamento e gestione del porto turistico di Vieste. Il Consiglio di Stato, infatti, ha accolto l’appello presentato dall’Ati (associazione temporanea d’imprese) Cidonio-Acquatecno a cui il Tar Puglia aveva negato l’aggiudicazione della gara d’appalto approvando il ricorso proposto dall’Ati concorrente, vale a dire la Cala de’ Medici – Gatteralla – Passalacqua ed altri. Con la decisione assunta dai giudici di Palazzo Spada, a meno di ulteriori clamorose iniziative, si dovrebbe chiudere, finalmente, l’interminabile iter che ha ritardato fin troppo l’attivazione dell’importante infrastruttura portuale, con evidenti danni economici e, soprattutto, d’immagine per Vieste e i viestani. Una vicenda che ha rischiato, anche, di mettere in crisi i rapporti all’interno della maggioranza di centrodestra, guidata da Ersilia Nobile (Pdl), a causa di interpretazioni non sempre coincidenti con il delegato al porto, il consigliere comunale (ed ex assessore ai lavori pubblici) Pasquale Pecorelli, tra l’altro capogruppo del Pdl.
<Non ho mai avuto dubbi sulla legittimità della gara d’appalto – ha dichiarato Pecorelli – ed anche dopo la sentenza del Tar Puglia mi sono piuttosto espresso per la ripetizione della stessa e mai per altri tipi d’interpretazione della sentenza che si volevano far intendere>. Il delegato al porto si riferisce ad una iniziativa intrapresa dalla giunta che aveva inviato una delibera-direttiva al Cda della società Aurora spa (la società a prevalente partecipazione comunale, con il 93% delle azioni) circa l’interpretazione da dare alla sentenza emessa dal Tar.
<Spero – ha affermato Pecorelli – che ora sia stata messa la parola fine a questa vicenda che fino ad oggi ha prodotto solo danni economici alla società Aurora, a partire dal mancato introito del canone e delle spese legali sostenute, per non parlare, poi, del danno ancor più grave prodotto all’immagine della nostra città>. A parere del delegato al porto turistico <è ora che l’amministrazione comunale, tutta, proceda in simbiosi con il nuovo Cda della società Aurora in fase di rinnovo, per consentire all’impresa aggiudicataria dell’appalto di prendere possesso della struttura portuale ed avviare immediatamente i lavori di completamento del primo lotto, riguardanti gli allacci alle reti pubbliche, per la messa in esercizio dello stesso, e a produrre i progetti esecutivi per la realizzazione del secondo lotto in tempi brevi>.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore al Turismo, Nicola Rosiello, secondo il quale, riferendosi alla direttiva della giunta al Cda dell’Aurora <il senso della delibera era quello di mettere gli interessi della città al primo posto.
Se vi era una legittima e lecita possibilità di interpretare la sentenza del Tar in senso positivo per la collettività, con la possibilità di porre in essere atti che evitassero il ricorso a nuovi bandi ed ulteriori lungaggini, avremmo forse dovuto esitare?  Abbiamo sempre avuto in mente un solo obiettivo, quello di attivare quanto prima il porto turistico senza preoccuparci di chi dovesse essere il gestore. Tanto è vero che – ha evidenziato Rosiello – l’appalto posto in essere dall’amministrazione comunale, ha trovato compimento in un’aggiudicazione con relativi contratto e sub-concessione. Quindi i problemi non sono nati in seno alla giunta ed alla maggioranza ma sono sorti successivamente con il ricorso al Tar dei secondi arrivati>.  <Ciascuno di noi, in cuor suo – ha aggiunto l’assessore al Turismo – sperava in un esito certo che potesse significare aprire il porto turistico quanto prima. Politicamente era, e rimane, l’unico obiettivo e desiderio profondo del sindaco e di tutta l’amministrazione comunale>.
Quello di Vieste, una volta completato, sarà uno dei più grandi ed attrezzati porti turistici pugliesi, con i suoi 750 posti barca, banchina di ormeggio lunga un chilometro, rimessaggio e cantiere navale, centro servizi di pregio. Proprio quello che ci vuole per un turismo di qualità.

Gianni Sollitto