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Foggia: non si insedia il consiglio comunale

Un cavillo tecnico-giuridico alla base dello scioglimento della prima seduta con un nulla di fatto. E’ scontro tra maggioranza e opposizione.

 

Non è un buon inizio per la nuova consiliatura che si sarebbe dovuta inaugurare oggi ufficialmente a Palazzo di Città, a Foggia. Si sarebbe, perché nei fatti la prima seduta del consiglio comunale –convocata per oggi- non è andata a buon fine, nonostante il riaggiornamento alle 11.00, facendo saltare gli accapi all’ordine del giorno, i più importanti per un’amministrazione che si appresta a partire: il giuramento del sindaco, l’insediamento ufficiale dell’assise cittadina e l’elezione del presidente del consiglio.  La causa -che ha portato allo scontro frontale maggioranza ed opposizione- un vizio di forma nella composizione formale dell’ordine del giorno della seduta, che di fatto non ha consentito al sindaco Mongelli di avere in aula una maggioranza qualificata per poter procedere. Sotto accusa la dicitura utilizzata nell’accapo inerente i consiglieri subentranti a quelli nominati assessori: nell’ordine del giorno si legge infatti “surroga dei consiglieri nominati assessori”.  Formula che rende di fatto necessario una maggioranza qualificata per poter procedere –nonostante si tratti di una mera presa d’atto del consiglio comunale- e che ha portato ad escludere dall’appello iniziale tutti quei consiglieri subentranti, nonostante siano a tutti gli effetti oggi componenti del consiglio comunale. Nei fatti dunque, tolta la minoranza che non si è presentata in aula in entrambi i momenti, all’appello risultavano presenti solo 17 consiglieri sui 21 necessari. Dai 23 di maggioranza –assente solo Francesco Paolo De Vito- bisogna infatti sottrarre i 6 nominati assessori. Insomma, un’imperfezione di carattere tecnico-giuridico che non ha permesso al consiglio comunale di insediarsi ufficialmente. Furiosa la maggioranza, il sindaco in prima persona, che nel tempo intercorso tra la prima seduta e il suo riaggiornamento, ha tentato di interloquire con i capigruppo dell’opposizione per trovare un punto d’incontro, ricevendo in cambio un netto no, che ha portato di fatto allo scontro. Dunque, il consiglio comunale non si è insediato e il tutto è rimandato ad una seconda convocazione, che il sindaco vorrebbe poter fare in prima persona, ad horas. Si aspettano in tal senso responsi direttamente dal sulla cui cosa ha interpellato il ministero.  “Non si è mai vista una cosa del genere nella storia delle istituzioni, che la minoranza non permettesse l’insediamento del consiglio comunale”.ha detto Mongell, visibilmente adirato. “Ci adopereremo per correggere gli eventuali errori commessi”. Che in ogni caso si sarebbero potuti evitare se solo il sindaco avesse ricevuto giusto supporto nell’elaborazione di quell’ordine del giorno dalle strutture competenti in materia. Perché di questo si tratta.