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Peschici/ Kalena il Comune ora chiede ai proprietari le chiavi dell’abbazia

L’amministrazione comunale di Peschici ha dato mandato ai legali perchè vengano adottati tutti i provvedimenti necessari perchè, finalmente, al Comune vengano consegnate le chiavi dell’abbazia di Kalena, da parte dei proprietari del monumentale complesso, la famiglia Martucci.  La giunta comunale ha formalizzato l’atto per stringere i tempi al fine di consentire all’amministrazione comunale di predisporre tutte le procedure per l’avvio delle pratiche al fine di accedere ai finanziamenti per il recupero dell’abbazia benedettina e, naturalmente, la sua fruizione.
Un provvedimento dovuto da parte dell’ente locale, considerato che, a distanza di circa un anno dalla stipula della convenzione con gli eredi Martucci, con la quale si è stabilito che il Comune avrebbe potuto utilizzare alcune zone dell’abbazia, e nonostante altra lettera dell’assessore Leonardo Di Miscia ai proprietari invitandoli a rispettare i termini della convenzione e, pertanto, a consegnare le chiavi, entro la prima decade di luglio. Silenzio “assordante” dei Martucci che hanno costretto gli amministratori a passare alle vie legali per ottenere quello che è un sacrosanto diritto della comunità locale. Si tratta dell’ennesimo capitolo di un libro ancora tutto da scrivere per venire a capo di una situazione che sta logorando gli amministratori ed esasperando l’opinione pubblica, stanca di dover riprendere il filo di una trama della quale non si può ipotizzàre quando sarà possibile conoscerne la conclusione: Il colpo di grazia alla stabilità dell’edificio, la cui costruzione risale alla fine dell’anno mille, nei mesi scorsi, lo si è riscontrato, quasi per caso, in occasione della manifestazione di solidarietà in omaggio alla prigioniera birmana Aung San Suu Kyi, cerimonia che, non a caso, si volle che si svolgesse proprio vicino all’abbazia, presente lo stesso assessore Di Miscia il quale non ci pensò due volte a concretizzare la proposta di ultimatum alla famiglia Martucci perchè rispettasse chiese, entrambe ridotte in uno stato di completo i termini della convenzione. La convenzione che abbandono, tant’è che sonò evidenti i guasti che portale firme del sindaco, Domenico Vecera, e dei fratelli Martucci, Anna Elisabetta, Maria , Francesco e Vincenzo proprietari dell’ex complesso monastico benedettino, prevede una durata di quarant’anni, periodo che rappresenta la sintesi tra l’iniziale richiesta poi si è scesi a novant’anni, ancora sessanta/cinquanta per chiudere, appunto, a quaranta. Per tutta la durata della convenzione, la comunità locale avrà la piena disponibilità delle due chiese, entrambe ridotte in uno stato di completo abbandono, tant’è che sono evidenti i guasti che tempo e incuria dell’uomo hanno provocato ad una delle testimonianze storico – religiose tra le più significative del Gargano. La presenza dell’abbazia di Kalena nella piana di Peschici risale all’872. Nel 1058 divenne una potente abbazia. Man mano che papi ed imperatori le concedevano ricchi privilegi, i suoi beni si estesero oltre l’area garganica fino a Campomarino e a Canne. L’abbazia di Monte Sacro, presso Mattinata, era una di queste ricche dépendances.
Franco Mastropaolo