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SL Vieste/ Antonio Giuffreda: alcune riflessioni sui risultati invalsi nella scuola media

Al danno si aggiunge la beffa per i docenti meridionali.

 

Si invoca la scuola del rigore, quella che boccia di più (salvo dimostrare che un maggior numero di
bocciature è sinonimo di un ritrovato rigore della scuola) per invitare i docenti a scrollarsi di dosso
il buonismo, il sei politico, gli ultimi echi del sessantotto e prendere la strada della premialità.
Si chiede alla scuola di svincolare la valutazione dal contesto socio-culturale ed economico nel
quale opera (come se gli alunni fossero gli stessi e le scuole offrissero le stesse opportunità
formative, in termini di strutture e mezzi, lungo tutto lo stivale) e poi si scopre (amaramente?) che i
ragazzi del Sud sono meno “ciucci” di quelli del Nord.
Non è possibile si dice, e allora? Si correggono i risultati e si inserisce nell’analisi dei dati il
discrimine “comportamento opportunistico” ( in pratica la copiatura autorizzata) e il gioco è fatto: al
Nord sono più bravi che al Sud.
Una lettura attenta dei dati evidenzia un paradosso: i docenti del Sud sono due volte “fessi”.
La prima per non aver ammesso agli esami un numero maggiore di alunni rispetto al Nord.
La seconda, per rimediare alla prima, perché fanno copiare o addirittura risolvono i questionari per
gli alunni ammessi agli esami.
La manipolazione dei dati, oltre che rispondere alle logiche di un clima generato dalla Lega, che
questo governo colpevolmente subisce, è offensiva nei confronti del ruolo, della fatica e dello
spirito di dedizione di una classe docente meridionale spesso costretta a lavorare in condizioni
difficili ed inimmaginabili per altre realtà.
Alimentare luoghi comuni e dividere il Paese anche su questo è l’impegno prevalente della Lega e
del PdL.
Il Paese ha bisogno, invece, di una classe politica che investa seriamente nella scuola per coniugare
la battaglia per l’uguaglianza con il riconoscimento del merito.
Antonio Giuffreda – Sinistra e Libertà Vieste –