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Voli/ “Gargano distante dallo scalo di Bari”

Ma gli albergatori hanno due alternative al “Gino Lisa”.

 

Ma i voli charter sul Gargano possono considerarsi economicamente vantaggiosi? Il coraggioso tentativo di Darwin per il momento non scalda i
me cuori dei tour operator reclutati, qualche giorno fa, dagli albergatori viestani per la prima borsa del turismo. Pure gli operatori garganici appaiono in questo momento orientati a girare alla larga dal “Gino Lisa”. Questione di tariffe e di lunghe tratte, un aereo da 50 posti – è il ragionamento più sbrigativo – costa quasi quanto uno da duecento posti però il costo del biglietto nel secondo caso scende di parecchio.
Gli operatori garganici sono perciò orientati a percorrere un’altra strada. Se riusciranno a chiudere gli accordi per portare sul Gargano turisti dal Nord Europa, li faranno atterrare «a Bari oppure a Pescara», spiega la presidente di Gargano Mare, Vittoria Vescera. Questo in attesa che lo scalo foggiano si doti di una pista più lunga per aerei da 200 passeggeri.
I tour operator, tuttavia, la pensano diversamente. Per Paolo Cini di «Vamos» (Germania e Svezia), che abbiamo intervistato qualche giorno fa, «il Gargano è decentrato dalle mete low cost». Dunque anche dall’aeroporto di Bari:
«Troppi duecento chilometri». Più possibilista Adriana Miori, responsabile dell’ufficio buyer della borsa internazionale di Rimini: «E’ eroico quel turista che dopo tre scali si sobbarchi altri duecento chilometri di pullman prima di arrivare finalmente a destinazione. Si può fare, a patto di trovare un costumer service dedicato e di prim’ordine: un turista così chiede solo di essere coccolato».
Dietro questi ragionamenti c’è il solito problema che ostacola il tentativo di espansione del turismo garganico: la pista del “Lisa”. Sia Franchini (direttore di Aeroporti Puglia) che Loizzo hanno ribadito ieri che l’argomento non potrà essere ripreso fino a quando di voli charter sul Gargano si parlerà ancora in termini ipotetici. «Una squadra per raggiungere la serie A deve partire dalle categorie inferiori». Il presidente della Camera di commercio sottolinea però la necessità che se ne parli «se non vogliamo perdere 120 milioni di finanziamento pubblico per l’ampliamento della circumvallazione. Il progetto – ha aggiunto Eliseo Zanasi è bloccato, siamo in attesa di sapere se la pista più lunga si farà oppure no».

Massimo Levantaci