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Stangata» sui consumatori: l’acqua aumenterà del 10%

L’Ato ha approvato il nuovo Piano d’Ambito. Da gennaio 2010 la tariffa passerà da 1,31 euro al metro cubo a 1,44. L’assessore Amati minimizza: «È la differenza che passa da un caffè a un espressino».

 

Il Piano d’Ambito 2009-2018 – una sorta di pia­no regolatore che interessa tutti gli interventi e le opere da realizzare per rendere effi­ciente il sistema idrico puglie­se – vedrà finalmente la luce dopo anni di contenzioso e di stop and go . Ieri, il presidente dell’Ato (Autorità d’ambito territoriale ottimale) della Pu­glia, Vincenzo Zaccaro, ha co­municato all’assessore regio­nale ai Lavori pubblici, Fabia­no Amati, che il comitato ese­cutivo ha dato via libera. Ora dovrà passare all’approvazio­ne dell’assemblea la prossi­ma settimana.

Oltre 350 pagi­ne fitte fitte nelle quali si indi­viduano risorse e interventi a fronte dei quali la tariffa che attualmente i pugliesi paga­no lieviterà del 10% passando da 1,31 euro al metro cubo ­per i servizi di acqua, fogna e depurazione – a 1,43 (o 1,44) euro, a partire da gennaio prossimo, con incrementi previsti del 5% ogni anno, fi­no al 2018. «In realtà – spiega l’assessore Amati – è la diffe­renza che passa fra un caffè a un espressino. Quel 10%, in­fatti, potrebbe spaventare i pugliesi che non hanno moti­vo di essere preoccupati per­ché – come ha già spiegato al­le famiglie l’assessore al Bilan­cio Michele Pelillo – l’aumen­to sarà ammortizzato dalla eli­minazione della tassa sulla benzina e dalla cancellazione dell’addizionale Irpef».

L’as­sessore Amati è ovviamente molto soddisfatto per l’appro­vazione (seppure non definiti­va) di questo strumento, un traguardo al quale aveva lavo­rato da vicepresidente Anci anche prima del suo insedia­mento. In realtà, il presidente dell’Ato, Zaccaro ha parlato di un aumento inferiore al 10% perché è vero che la tarif­fa che i pugliesi pagano è at­tualmente di 1,31 euro, ma avrebbe dovuto essere di 1,36 euro. Il Coviri, il Comitato di vigilanza delle risorse idri­che, infatti, aveva revocato nel gennaio scorso l’aumento della tariffa da 1,31 a 1,36 eu­ro al metro cubo dell’acqua, deciso dall’Ato il 30 ottobre 2008, ritenendo la delibera dell’Ato «illegittima». Spiega Vincenzo Zaccaro: «Con questo piano potranno finalmente essere utilizzati fi­nanziamenti che fino ad oggi erano rimasti bloccati per il ri­sanamento delle condutture che attualmente perdono il 56% di acqua e che, dopo gli interventi, ridurranno la per­dita alla metà, al massimo al 25/30%». A questa mission è infatti dedicato il 60% degli investimenti previsti. Il resto riguarderà «l’efficientamento dei depuratori e l’estensione del servizio Aqp ad altre aree attualmente non servite».

Per questi scopi «saranno recuperati circa 40 milioni di euro – spiega ancora Zaccaro – somme già destinate nel bi­lancio Aqp per investimenti che però non sono stati mai effettuati e che ora l’Aquedot­to si impegna a realizzare nei prossimi 10 anni». Inoltre, «la Regione erogherà altri fondi pubblici destinato ad in­vestimenti per 500 milioni di euro da spendere in 10 anni e altrettanti ne mette a disposi­zione Aqp per un totale di un miliardo di euro da utilizzare fino al 1018», garantisce l’as­sessore Fabiano Amati.