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“Chiediamo le dimissioni del sindaco di Monte Sant’Angelo Andrea Ciliberti”

A chiederle le associazioni Legambiente Circolo FestambienteSud, Arci Nuova gestione, Obiettivo Gargano per le sue affermazioni dopo l’omicidio di Francesco Li bergolis.

 

Sbigottiti per quanto sta avvenendo nella nostra città, coinvolta, con l’omicidio Libergolis, in un’altra tappa dell’odissea mafiosa che terrorizza, ammutolisce e sconvolge questa parte del Gargano tra Monte Sant’Angelo, Manfredonia e Mattinata, ci chiediamo come mai non si riesca ad arginare un fenomeno sociale come quello mafioso. Leggiamo i giornali di oggi e troviamo le dichiarazioni del Procuratore antimafia per il distretto Bari-Foggia Antonio Laudati che interpreta gli omicidi di Franco Romito e Ciccillo Li Bergolis come "chiara una sfida alle istituzioni", intendendo, con una affermazione così forte e inequivocabile che le istituzioni devono dare una decisa risposta. E Laudati traccia un profilo convincente di questa risposta con l’annunzio dell’arrivo di un pool di magistrati. E allora cominciamo a scorrere le dichiarazioni delle altre istitutuzioni che dovrebbero cominciare a dare risposte decise. E saltiamo sulla sedia. Francamente abbiamo letto e riletto più volte le dichiarazioni che il sindaco di Monte Sant’Angelo ha rilasciato sia alla Gazzetta del Mezzogiorno che al quotidiano l’Attacco, e abbiamo ascoltato e riascoltato più volte la video intervista rilasciata alla webTv del sito di informazione www.ildiariomontanaro.it: increduli e sbigottiti. Leggiamo e ascoltiamo: "Negli ultimi dieci anni, abbiamo vissuto e viviamo tutt’ora una situazione di relativa tranquillità. Tutto quello che stiamo vedendo nell’ultimo periodo sono cose che succedono dappertutto. Certo l’episodio di ieri è grave, ma non lo so se questo può essere legato alla faida garganica". "Non esiste un’emergenza criminalità, sono cose che comunque succedono. E’ chiaro che se non succedono è meglio". "E’ chiaro che quando ci sono questi tipi di episodi, la gente si preoccupi. ma la gente si preoccupa anche quando c’è uno scippo … noi viviamo in una città tranquilla, dove sono presenti piccoli problemi legati alla microcriminalità. Monte Sant’Angelo non vive nel terrore".
 
Al procuratore Laudati e alle forze dell’ordine impegnate nel contrasto alla criminalità diciamo che la società civile di Monte Sant’Angelo è dalla vostra parte. Al Sindaco di Monte Sant’Angelo, senza rimembrare la trentennale storia della faida garganica, vogliamo ricordare che nell’ultimo anno, sotto il suo mandato, nel territorio comunale ci sono stati 3 degli otto omicidi imputabili alla recente recrudescenza dei delitti mafiosi in corso nel nostro territorio, che Alessandro Ciavarrella, 17 anni, dall’11 gennaio di quest’anno non ritorna a casa, che i commercianti sono vessati da un intensificarsi dei fenomeni estorsivi e che nell’ultimo mese è scoppiata l’emergenza rapine e furti ai danni degli operatori commerciali della città. Poi ci ricordiamo che il sindaco di Monte Sant’Angelo probabilmente sottovalutò, questa estate durante FestambienteSud, la manifestazione nazionale "Io non sono mafioso", coorganizzata da un ampio cartello di soggetti, conclusa dall’intervento don Luigi Ciotti e ci chiediamo se il sindaco si renda conto di quello che dice, se sia consapevole del suo ruolo istituzionale e, infine, se sia all’altezza di guidare una comunità con i problemi che Monte Sant’Angelo sta vivendo.
 
Chiediamo pertanto le dimissioni immediate del Sindaco di Monte Sant’Angelo per manifesta inadeguatezza istituzionale.
 
Le associazioni Legambiente circolo FestambienteSud, Arci Nuova gestione, Obiettivo Gargano