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Bari, maxi sequestro di pesce (102 ton.) e prodotti ittici

 

Ruggine e larve di mosche tra le alici salate; pesce surgelato spacciato per fresco; spigole mantenute in un pessimo stato di conservazione; dispense, cucine e celle frigo sporche oltre il pensabile; orate e triglie troppo «giovani», che non potevano essere pescate e messe in commercio. Cosa finisce nel piatto dei baresi, ma soprattutto in quali condizioni igieniche? La risposta l’hanno cercata gli uomini della Capitaneria di Porto che coordinati dal Centro nazionale di controllo della pesca sono andati a mattere il naso nelle stive dei pescherecci, sui banconi dei mercati ittici, nelle dispense frigo di pescherie e supermercati, nelle cucine dei ristoranti. Nel corso dell’operazione i 338 uomini della Direzione marittima di Bari, agli ordini del contrammiraglio Salvatore Giuffrè, hanno effettuato ben 1130 controlli, sequestrando circa 102 tonnellate di pesce tra fresco e surgelato. un dato emblematico di una situazione a rischio.

Entrando nel dettaglio, gli uomini della Guardia costiera hanno messo i sigilli su ben 68 tonnellate di alici salate, 22 di alici fresche, una tonnellata di spigole fresche, 5 di gamberoni surgelati ed inoltre seppie, polipi, calamari, pangasio, sogliole, salmone, orate, triglie e novellame di triglia, baccalà, mitili. Non potevano mancare i datteri, la cui pesca è severamente vietata. Ne sono stati recuperati 45 chilogrammi. Il tutto per un valore commerciale di circa 660.000 euro: un patrimonio.

 

Erano conservate in scatole di metallo arrugginite le novanta tonnellate di alici requisite in un deposito di Molfetta. I militari hanno anche rilevato la presenza di larve di mosche. Ha partecipato all’ispezione, su richiesta della stessa Guardia costiera, un veterinario della Asl. Nello stesso deposito sono stati scovate 22 tonnellate di alici fresche e cinque tonnellate di gamberoni surgelati in cattivo stato di conservazione.

I datteri, invece, i militari li hanno trovati ben nascosti nel bagagliaio di una autovettura appena sbarcata da un traghetto proveniente dalla Grecia.

A seguito dell’operazione sono state comminate sanzioni per circa 68.000 euro ed elevati 47 verbali penali e amministrativi per violazioni igienico-sanitarie, frode in commercio e truffa, cattivo stato di conservazione del prodotto.
LUCA NATILE