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Comunità Montana del Gargano/ Maratea, Pinto e la trincea con Ugo Galli

Le presunte mazzette, le accuse e l’assoluzione. Tutto nel conflitto con il segretario generale. Nessuna mazzetta riscossa al casello autostradale. I due amministratori della Comunità montana sono sati assolti dall’accusa di concussione. I due amministratori della Comunità Montana Peppino Maratea e Nicola Pinto
sono stati assolti in primo grado dall’accusa di concussione perché il fatto non sussiste. I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Foggia Antonio De Luce, Elisabetta Tizzoni e Carmen Corvino hanno pronunciato il loro verdetto sul caso della presunta mazzetta riscossa
al casello autostradale. Maratea e Pinto non ricevettero nessuna tangente dal tecnico del progetto Interreg Archimed, Gino Verrocchi. Come l’Attacco ebbe modo di documentare nei primi numeri dello scorso settembre il conflitto vero risiede nel contrasto tra la struttura tecnica dirigenziale
dell’Ente montano e la sua amministrazione politica. Il progetto di dotazione wireless si presenta ancor più oggi, dopo la sentenza, in tutti i suoi tratti truffaldini. “Grande abbuffata”, “oggetto misterioso”, “progetto mangiasoldi per fare cassa a mani basse, e senza troppi filtri burocratici”. Così aveva definito l’Archimed il sindaco di CagnanoVarano Nicola Tavaglione, una tesi la sua che è sostanziata dalle carte. Tale raggiro sembrerebbe esser stato espletato, secondo la copiosa documentazione presentata alle Fiamme Gialle dal presidente della Comunità in questi mesi da una equipe di figure esperte, reclutate mediante bando. Il gruppo di professionisti, composto dal dottor Gino Stefano Verrocchi, la dottoressa Manuela Cardeffi, la dottoressa Stefania Verrocchi, il signor Antonio Lori, avrebbe agito con la complicità della struttura amministrativa dell’Ente Montano,
costituita dal dottor Raffaele Sgambati, responsabile del servizio attività produttive agricoltura e forestazione e ambiente, dalla ragioniera Lucia Littoriano, responsabile del servizio economico-finanziario e dal segretario generale, l’avvocato Ugo Galli.
Ricostruiamo la natura del conflitto.
Il progetto Interreg III Archimed si proponeva di estendere alle aree geograficamente isolate,
periferiche, rurali e montane il sistema di comunicazione digitale mediante la rete wireless per una spesa complessiva di 1.345.000 euro. Per la realizzazione del progetto ‘sono state assegnate alla Comunità Montana del Gargano complessivamente 276mila euro di cui l38mila a carico del Fondo Fers e l38mila a carico del fondo di rotazione nazionale del Ministero delle Infrastrutture. L’Ente di Via S. Antonio Abate a Monte Sant’Angelo ha assolto alla funzione di Lead Partner e alla rendicontazione. Per la gestione della spesa il gruppo di esperti si è diviso i compiti. Il dottor Verrocchi ha assunto il ruolo di colui che rende il proprio parere di conformità delle spese sostenute. Manuela Cardelli ha rendicontato le spese ai fini della loro imputazione alle fonti di finanziamento, Raffaele Sgambati delegato dal segretario generale Ugo Galli ha controllato, impegnato e liquidato le spese con propria determina e il segretario generale ha vigilato sulla legalità degli atti. Il riconoscimento e la liquidazione di spese hanno riguardato tutto meno che gli assetti del progetto. Ecco una breve lista esplicativa: noleggi auto all’estero quantificati senza presentazione di ricevute di pagamento, come quello delle due auto noleggiate da Gino e Stefania Verrocchi, evidenziato nella determinazione dirigenziale n.423/2006 in seguito al meeng di Patrasso dal 13 al 21 settembre 2006; viaggi di lunga percorrenza con automezzo proprio, senza comprova di ticket di pedaggio o riscontro di telepass, spesso concomitanti tra più soggetti ma con auto distinte; inusuale e continuo soggiorno di Gino Stefano Verrocchi all’Apeneste di Mattinata anziché a Monte Sant’Angelo, sede del lavoro, con arrivo nel giorno precedente e spesso anche nel fine settimana, a uffici chiusi; fatture per pranzi o cene non connesse alle attività afferenti allo svolgimento degli incarichi del progetto; spese telefoniche personali; spese generiche per 4.540 euro senza alcuna specificazione liquidate con la determinazione n.76 del 2008. Ad esempio nella determinazione n. 347/2006 è allegata la fattura n. 11012 de l6 luglio 2006 emessa dalla Pietre Nere srl di Rodi dalla quale si evince in maniera chiara che le persone soggiornanti sono due: Verrocchi e la sua compagna ucraina Siechikoba Lesnikova. Di aumenti con tariffe superiori rispetto a quelle normalmente praticate dall’Hotel Apeneste, rimborsi autostradali non inerenti ai viaggi afferenti al progetto, acquisti extra, spese di viaggio per sedicenti collaboratori di Verrocchi. Tutto caricato, a cuor leggero, sul progetto. Gino Verrocchi e il suo staff di esperti hanno viaggiato, pranzato,
cenato e villeggiato a sbafo tra Gargano, Malta e Grecia. Una truffa che ha prodotto subito nelle tasche del gruppo l50mila euro, che sommati ai compensi alle voci di spesa fanno emergere un valore pari a 25Omila euro. Con il placet del segretario generale Ugo Galli. Quest’ultimo nel corso dell’Archimed III aveva garantito che avrebbe eseguito la traduzione del progetto dall’inglese e che si sarebbe occupato di un problema relativo ad una fideiussione. Inoltre aveva consegnato al presidente la seconda proposta di deliberato nella quale il progetto era assegnato interamente alla figura del segretario generale. Da questi fatti sarebbe scaturito un duro conflitto tra gli amministratori e il dirigente. Che, ricordiamo, faceva un uso spropositato delle risorse dell’Ente. E l’unico dipendente della Pubblica Amministrazione in Italia ad avere una automobile personale, ad uso esclusivo. La famosa Audi A6 nera della Comunità Montana.
Antonella Soccio
L’Attacco