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La Confindustria Foggia chiede più rappresentanza alla Regione per la Capitanata

Il presidente Zanasi: “Nella prossima giunta regionale quattro assessori regionali in rappresentanza della Capitanata o guarderemo al Molise”.

 

Tre o quattro assessori per la Capitanata. Altrimenti guarderemo al Molise». La Confindustria di Foggia avverte i prossimi candidati alla presidenza della Regione Puglia: la Capitanata vuole contare di più. «Non discutiamo l’operato dell’attuale assessore Elena Gentile, che anzi ha’lavorato bene — ha spiegato il presidente degli industriali foggiani Eliseo Zanasi nella conferenza stampa di fine anno — ma il fatto che sia stata da sola: un solo assessore, per la provincia più estesa di Puglia, su 14 complessivi». Zanasi non ci sta soprattutto perché non gli è andato giù l’«abbandono» del progetto della Diga di Piano dei Limiti: i n8 milioni per la diga (che in pratica andrebbe ad aggiungersi a quella già esistente di Occhito, al confine tra Puglia e Molise) vennero stanziati nel 2004 (95 del Fas e 23 derivanti dall’accordo di programma tra ministero dell’Agricoltura e Regione Puglia) e il limite ultimo per trovare un accordo tra le due Regioni confinanti per evitare la perdita dei fondi era stato fissato a dicembre 2008. Fino a quella data, però, Puglia e Molise — divise oltre che dal Fortore anche da una differente colorazione politica — non hanno fatto altro che litigare su come spartire la torta per le opere di contorno. Proprio mentre si susseguivano stagioni di siccità (in cui la riserva nella nuova diga avrebbe fatto comodo) e di piena (in cui la disponibilità di un’altra diga avrebbe fatto altrettanto comodo: si sarebbero evitate le inondazioni dovute all’apertura forzata di Occhito), inframmezzate dalla comparsa dell’alga rossa. Fino a quando non è comparso sulla scena il leghista Luca Zaia che, come noto, si «nutre» delle divisioni tra meridionali: e così nel piano irriguo nazionale dello scorso aprile ha decurtato i fondi per Piano dei Limiti da ii8 a 65 milioni, mentre dal 2004 al 2009 costi dell’opera sono lievitati — per il Consorzio di Capitanata, stazione appaltante della diga — a 275 milioni «Senza l’acqua, aver portato in Capitanata—ha spiegato Zanasi —la più grande fabbrica d’Europa di trasformazione dei pomodori, l’Ar, è un successo a meta: per questo i candidati che verranno in Capitanata per la campagna elettorale dovranno dire in anticipo che peso vogliono dare alla provincia che ha bisogno di essere meglio rappresentata non solo per il numero di voti ma perché ha in calendario un nuovo progetto di sistema, quello dell’area vasta». Quindi la provocazione: «Da tempo si parla del progetto Moldaunia per unire la Capitanata al Molise: senza voler utilizzare la parola scissione
— ha sottolineato Zanasi — dico che se non arriveranno le risposte attese guarderemo con più attenzione al Molise: basta guardare come cambia in meglio la situazione delle strade una volta superato il confine-regionale per capire che la Capitanata avrebbe tutto da guadagnare…». Tornando alle politiche industriali, Zanasi ha puntato l’obiettivo sul rilancio del porto di Manfredonia, sia per i container («Ar imbarca a Salerno») sia per i traghetti («Piuttosto che guardare ai balcani con un aeroporto bisognerebbe fare di Manfredonia con la Croazia quello che Brindisi fa con la Grecia») e su quello della zona industriale di Foggia. Quanto allo sviluppo di nuovi centri commerciali, Zanasi ha criticato l’operato dell’ex vice presidente della Regione Sandro Frisullo «che da una parte ne ha previsto uno nuovo dando il via libera alla riqualificazione dell’ex area Sfir e dall’altro lo ha bloccato con la moratoria: non si può considerare un’unica area quella di Bari e Foggia con la prima piena di centri commerciali e la seconda dove scarseggiano»

Michelangelo Borrillo