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Provincia/ PDL numericamente insufficiente

Ma dopo l’ultimo Consiglio era stata rigettata l’accusa di una maggioranza al capolinea.

 

 

La decisione di Carmine D’Anelli, e cioè di tirarsi fuori dalla maggioranza di centrodestra che governa l’Amministrazione provinciale di Foggia da poco più di diciotto mesi, giunge come un fulmine a ciel sereno nella galassia del centrodestra a Palazzo Dogana che, solo qualche giorno fa, a margine dei lavori dell’ultima seduta del Consiglio provinciale aveva manifestato ottimismo sul futuro della consiliatura ma anche sulla ripresa dei rapporti interni alla coalizione e di conseguenza tra il Consiglio provinciale e l’esecutivo che governa Palazzo Dogana.
• «L’ultima seduta del Consiglio provinciale ha dimostrato con i fatti ed in maniera inequivocabile che la Provincia di Foggia ha una maggioranza coesa e numericamente autosufficiente. E la migliore risposta alle polemiche di questi giorni. La migliore conferma della volontà del centrodestra di fornire risposte alle esigenze del territorio e di andare avanti, nel rispetto del patto elettorale sottoscritto con la comunità della Capitanata al momento della conquista di Palazzo Dogana», aveva appunto affermato Paolo Mongiello, presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà in Consiglio provinciale, dopo l’esito dell’ultima riunione dell’assemblea provinciale.
«Da un lato le presenze tra i banchi della maggioranza e dall’altro i risultati delle votazioni — affermava Mongiello – scrivono la parola fine sugli scenari descritti nelle scorse settimane e smentiscono categoricamente la strampalata teoria secondo la quale il centrodestra sarebbe stato ormai al capolinea, incapace, amministrativamente e politicamente, di assicurare un governo all’Amministrazione provinciale di Foggia. La minoranza ne prenda atto, abbandoni i toni da “ultimi giorni di Pompei” e si concentri nel confronto di merito ai temi che interessano la nostra gente». Anche da questo punto di vista, secondo il capogruppo del PdL, «l’esito del Consiglio ha visto il centrosinistra esprimersi positivamente su tutte le proposte avanzate dalla Giunta provinciale: dal nuovo regolamento sugli impianti termici sino al Piano Territoriale di Coordinamento. Atti tutt’altro che incolore e che anzi noi consideriamo assolutamente qualificanti per l’attività di questa Amministrazione. Il voto favorevole dell’opposizione ci dice che stiamo lavorando bene e che anche chi è stato sconfitto alle elezioni è in grado di riconoscerlo».
«La maggioranza di centrodestra — concludeva il presidente del gruppo consiliare del Popolo della libertà a Palazzo Dogana, Paolo Mongiello — ha dato una prova di compattezza e di condivisione programmatica. Forse qualcuno non se l’aspettava, attendendosi magari uno scivolone che non c’è stato. Abbiamo approvato tutti gli argomenti più importanti in discussione, con l’autorevolezza e la maturità che appartengono ad una coalizione che ha ricevuto un mandato preciso dai cittadini di questa provincia: rompere con il passato e dare alla Capitanata un modello di governo migliore. Pur in presenza di questioni politiche che restano ancora aperte ma che siamo certi saranno presto risolte, possiamo dire di essere riusciti a tenere separati i piani di discussione, evitando che la verifica in atto ingessasse ed immobilizzasse la macchina amministrativa». E’ evidente che dopo una seduta «positiva» non si possono che fare queste affermazioni, appunto di soddisfazione per la tenuta di una maggioranza (ma numerosi argomenti erano di seconda convocazione, e cioè bastavano 10 voti, mentre su altri si è espressa a favore anche la minoranza perché ordini del giorno bipartisan), che nelle ultime due sedute si era aggrappata appunto alla benevolenza di un consigliere provinciale di opposizione, il socialista Nigro, decisivo con la sua presenza in aula per far passare addirittura le variazioni al bilancio di previsione presentate dall’assessore Leonardo Di Gioia, e cioè uno degli atti più qualificanti per l’Amministrazione.