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La pacifica lotta del 118 ‘Basta con il precariato’

Si chiede l’internalizzazione nell’Asl. Il progetto Sanitàservice tra ostacoli e passi avanti.

 

Dal 7 Gennaio la sede dell’Asl di Piazzale della Libertà a Foggia é presidiata da un gruppo di operatori del 118: sono gli autisti e i soccorritori del servizio di Emergenza medica delle 19 postazioni del Subappennino e del Basso Tavoliere che non sono ancora stati inseriti nel processo di internalizzazione dei servizi per la sanità (pulizie, ausiliariato e 118), precedentemente appaltati a cooperative ed associazioni di volontariato ed oggi riportati all’interno della Asl tramite la costituzione di una società in house, la Sanitàservice s.r.l., preposta alla gestione dei suddetti servizi.

Le RdB ( Rappresentanze sindacali di base) si battono per re-internalizzare i servizi nella sanità dal 2004, sostenendo che le cooperative e le imprese appaltatrici abbiano dimostrato di essere anti economiche per l’azienda sanitaria, inefficienti dal punto di vista della qualità del servizio e scorrette nei confronti dei lavoratori: in un volantino sindacale di quell’anno si porta l’esempio dell’ex La Fiorita (poi trasformatasi in La Cascina Global Service), che prendeva come corrispettivo per ogni lavoratore utilizzato la somma di 30 mila euro annui a fronte di uno stipendio mensile di circa 700 euro. Quindi, in realtà, le cooperative avrebbero perso di vista la loro mission e avrebbero gestito il servizio con lucrosi profitti e dubbi risultati.

Dall’agosto del 2008 sono circa 800 gli operatori del 118 che sono stati stabilizzati con assunzione diretta a Foggia; i restanti 190 sono soccorritori e fanno capo ad associazioni di volontariato; per quanto riguarda questa categoria va detto che i volontari soccorritori possono essere considerati dei lavoratori in nero autorizzati, in quanto effettuano turni di otto ore giornaliere, ma in rispetto alle norme sul volontariato non possono percepire alcuna retribuzione (solo un rimborso spese). La Asl di Foggia in questi giorni ha inviato alla Regione un documento con il preventivo di spesa e la copertura finanziaria per portare a compimento il processo di internalizzazione e far rientrare, quindi, anche i soccorritori di Monti Dauni e Basso Tavoliere nella Sanitàservice. Sembra quindi che tutto proceda e che ormai l’azienda sanitaria foggiana, pioniera dell’in house providing per i servizi alla sanità, stia completando l’operazione.

I 190 operatori quindi, cosí come quelli precedentemente coinvolti nel processo, potrebbero aver diritto ad un contratto della sanità privata, il che equivale a 300 euro mensili in piú e soprattutto all’acquisizione dei diritti del lavoratore (come contributi pensionistici, ferie pagate ed altro). Ci sono peró delle questioni irrisolte che ostacolano le scelte politiche compiute sino ad ora da Vendola e dall’assessore Tommaso Fiore; in primis l’opposizione del Ministro Brunetta, espressa in una nota diffusa il mese scorso, all’internalizzazione dei servizi sanitari nelle Asl pugliesi, caso unico in Italia e contrastata anche perchè, secondo quanto disposto dalle delibere regionali n. 1442 e 2447, prevede l’assunzione diretta del personale; provvedimento che viene considerato da Brunetta fuorilegge in quanto le leggi nazionali prevedono l’accesso al pubblico impiego solo per concorso pubblico.

Provvedimento contestato anche da una mozione firmata da 17 consiglieri regionali che hanno chiesto un incontro monotematico sulla questione. Nella mozione si contesta inoltre la riduzione dei costi dei servizi, che secondo Sanitàservice sarebbe di 1 milione 800 mila euro nel 2008: nonostante aumenti la spesa per le postazioni precedentemente coperte da volontari, infatti, ci sono dei risparmi che si accumulano man mano che il processo va avanti, ci spiega Annarita Cristino, delegata rsu per le RdB: ‘con l’internalizzazione di pulizia e ausiliariato si elimina il 10% del profitto che si deve alla società cooperativa; un altro 20% si ricava dall’iva che viene eliminata’.