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Manfredonia/ Stefano Pecorella sindaco: le linee programmatiche

“Prima di criticare chi non ha mai amministrato Manfredonia, la sinistra farebbe bene ad ammettere le responsabilità per i propri errori, che hanno creato disagi e malcontento in tutta la cittadinanza”.

 

Ecco le linee programmatiche di Stefano Pecorella per Manfredonia. “Prima di criticare chi non ha mai amministrato Manfredonia, la sinistra farebbe bene ad ammettere le responsabilità per i propri errori, che hanno creato disagi e malcontento in tutta la cittadinanza”
“Da che pulpito viene la predica. La sinistra predica bene, ma razzola male. Prima di criticare chi non ha mai amministrato Manfredonia, la sinistra farebbe bene ad ammettere le proprie responsabilità, che hanno creato disagi e malcontento nella gran parte della cittadinanza”. Il candidato sindaco Pdl di Manfredonia, Stefano Pecorella, risponde alle accuse del candidato di sinistra del Pd, che in un’intervista ha criticato le modalità temporali di rendere note le linee programmatiche e le scelte relative alla gestione dei temi della campagna elettorale. La sinistra commette un grave errore se pensa di dettare i tempi ed i temi di questa campagna elettorale, nella quale il suo candidato addirittura dichiara di non conoscere dati amministrativi e politici importanti quali quelli relativi all’occupazione, di cui si fa, invece, paladino., e del contratto d’area che lo ha interessato direttamente ed indirettamente. Il gran lavoro profuso da Pecorella per disegnare una vision futura della città quanto più vicina alle esigenze di tutti i cittadini, è una realtà, che è possibile consultare sul sito web www.stefanopecorella.it. Nove le colonne portanti del programma di governance della città: lavoro, famiglia, ambiente e tutela del territorio, trasparenza della gestione della macchina amministrativa, rilancio dell’agricoltura e della pesca, urbanistica, sport e turismo. “Un amministratore moderno-chiosa Pecorella- non è colui che dimostra di saper fare molte cose per la propria città, ma colui che sa valorizzare tutte le energie che vi sono già insite. Quindi, innanzitutto, occorre capacità di ascolto di ciò che la città offre e di dare il necessario appoggio alle numerose iniziative che via via saranno offerte dai nostri cittadini. In questa opera, bisogna saper discernere il grano dall’olio, perché molte sono le persone che faranno proposte elettorali al solo scopo di procacciarsi voti ed affari o favorii” aggiunge “Evitare, nel contempo, di prendere iniziative che servono a strumentalizzare nostri giovani e meno giovani messi insieme solo con promesse o futuri ed incerti benefici.. Positiva facoltà è, invece, quella di saper capire di cosa effettivamente i cittadini abbiano bisogno. Infatti un amministratore può fare una strada d’oro per la propria città e non venire apprezzato, perché magari quella strada non serve, di essa non si sente l’esigenza o magari perche viene fatta solo sotto elezioni. Per ascoltare bene le necessità dei propri cittadini il bravo amministratore deve innanzitutto liberarsi delle richieste che vengono fatte per vicinanza politica, e dei consigli interessati di forze economiche. Deve invece ascoltare i consigli liberi da interessi personali e politici. Un buon contributo all’ascolto delle esigenze della città, può venire dalle Circoscrizioni, che debbono essere incoraggiate e finanziate, secondo il nuovo modello amministrativo, ed affiancate da altri organismi consultivi in cui sia presente la città civile, più che quella dei partiti”. Tante le idee di Pecorella, una vera e propria iniezione di innovazione, a partire dalla riscoperta della bellezza della città. “Innanzitutto -spiega Pecorella- bisogna restituire alla nostra città il mare. Forse molti ci hanno fatto l’abitudine, ma Manfredonia ha avuto nel tempo l’eliminazione della vista del mare, con costruzioni e capannoni che si sono estesi lungo tutta la sua costa, e precisamente dalle case dei pescatori fino alla ex zona Acqua di Cristo. Per restituire alla città il mare, occorre molto coraggio, una capacità realizzativa di lungo fiato;” aggiunge “ma dieci anni di buona amministrazione potranno servire ad invertire il degrado sotto gli occhi di tutti e non sono pochi. Per alcune costruzioni, in maniera evidente non si può fare più nulla, ma per altre si può parecchio, anche se in maniera graduale. La prima cosa da fare è la eliminazione di tutti i capannoni che assediano la nostra vista e sosta, molti dei quali dismessi;il rifacimento della recinzione portuale, più adatta ai nuovi tempi ed all’esigenza di guardare il mare. Subito dopo lo sguardo va alla necessità di liberare il paesaggio da mostruosità quali edifici inutili posti sul lungomare e la riallocazione dello stadio”. Proprio dallo spostamento del ‘Miramare’, si potrebbero avviare progettualità avveniristiche, e concrete quale la realizzazione di strutture ricreative, culturali, museali e scientifiche. Ad esempio un progetto turistico di costruzione di un acquario dove proporre la flora e la fauna del Golfo. “L’enfasi eccessiva intorno al mondo del calcio-asserisce il candidato sindaco Pdl-ha imposto scelte frettolose e non ponderate, con la conseguenza di avere inferto un vero e proprio vulnus alla città, con l’eliminazione della vista del mare a moltissime abitazioni che l’avevano da quasi un millennio, attraverso l’occupazione di uno spazio al centro della città, che solo transitoriamente avrebbe dovuto esistere come campo di calcio, ponendoci un fungo gigantesco in legno listellare, un vero pugno nell’occhio per chiunque. Inoltre la presenza dello stadio in quel sitocrea notevoli disagi alla popolazione e per diverse ore della giornata alla circolazione urbana,nonché persistenti rischi per la sicurezza. Dunque, serve una nuova e più funzionale struttura, che libererebbe, nel contempo, uno spazio ampio che guarda il mare” evidenzia “Una semplice idea perla realizzazione di una nuova struttura da realizzare in tale spazio, a cui potrebbero aggiungersi tante altre. Immaginiamo di costruire in quello spazio, su più piani e lungo il suo perimetro, un buon numero di acquari di considerevole ampiezza (almeno m. 3X4), nei quali far vivere la flora e la fauna del nostro golfo; immaginiamo anche, cosa originale rispetto ad altre iniziative similari, di costruire dei terrarie dei terracquari, in cui custodire la flora e la fauna del nostro territorio, per valorizzare la ricchezza naturalistica che offre la nostra campagna, le zone umide ed il nostro mare ed inoltre costruire esercizi di ristoro e di conforto. La zona centrale della piazza potrebbe essere prevalentemente attrezzata a verde e a parco giochi per i bambini, lasciando ampio spazio per consentire la sosta dei soli pullman che trasportano i visitatori” conclude“Con una buona campagna di marketing, questo luogo, senza deturpare il nostro litorale, anzi valorizzandolo moltissimo, potrebbe diventare una tappa obbligata per il turismo religioso che si rivolge alla vicina San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, il turismo garganico e l’ecoturismo oggi in notevole crescita, nonché il richiamo per migliaia di comitive scolastiche che verrebbero in visita all’"Acquario del Golfo"di Manfredonia”.Importanti spunti programmatici che devono essere condivisi, prima ancora che dai partiti come e’ solita fare la sinistra, dalla nostra comunita’, dai nostri cittadini, con logiche e strumenti di condivisione quanto più diffusi possibile.