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Ischitella/ Il Comitato tutela del Mare dice no all’Eolico Off Shore

“Il Gargano ha una sola fonte, il turismo”.

 

Anche il “Comitato per la a del mare del Gargano” (costituitosi a Vieste il 10 dicembre scorso e formato da cittadini di vari paesi del Gargano) dice “no” al progetto dell’eolico off-shore che dovrebbe sorgere al largo di Foce Varano (ma anche ad altri potenziali progetti similari lungo le coste del Gargano) motivando la propria posizione, assunta dopo un’attenta riflessione e l’acquisizione di atti e documentazione relativi al progetto. della Seva srl, avallato dal Comune di Ischitella. “I “costi” di tali progetti — chiarisce il comitato in una nota—(di cui questo potrebbe essere l’apripista e l’esempio da seguire per sindaci garganici, trasformando la nostra in una centrale elettrica), si dimostrano maggiori dei benefici prospettati, sul piano ambientale, paesaggistico, economico e sociale che rende indispensabile individuare alternative a tali fonti rinnovabili sul nostro territorio.” Non un “no” pregiudiziale, ed infatti il Comitato chiarisce di essere “fautore sensibile ad ogni iniziativa che preveda la realizzazione e produzione di energia basata su fonti rinnovabili e non inquinanti”, ma una presa di posizione motivata innanzitutto dalla considerazione che “il Gargano, e più precisamente la sua costa, ha come fonte principale di attività economica il “turismo” e che ogni questione relativa alla modifica del paesaggio e dell’ambiente di un territorio, soprattutto se ha rilevanza turistica, diventa automaticamente una questione che non può più solo riguardare un dato comune o i suoi abitanti, ma acquista una rilevanza popolare.” Fra le motivazioni di contrarietà al progetto, in primis figurano le ripercussioni negative sul turismo, a fronte di una scelta che, comportando una modificazione dell’ambiente naturale e del paesaggio, non può essere riservata alla decisione di un solo comune, “auspicando – prosegue infatti la nota del comitato – che una qualsiasi politica energetica sul territorio, vada vista nella totalità del territorio garganico, coinvolgendo tutti gli enti in esso posti, smettendo la politica di coltivare il proprio orticello a scapito o disinteressandosi dell’altro. Non meno importante, per il comitato, oltre a quello paesaggistico e visivo anche “l’impatto più prettamente ambientale, e di disturbo, in riferimento ai fenomeni migratori (documentati e studiati) dell’avifauna”. L’installazione degli altissimi pali sormontati da aerogeneratori renderebbero difficile inoltre, per il Comitato “anche la fruibilità alla navigazione sia essa di pesca che da diporto (soprattutto crocieristica), che comporta non solo l’interdizione dello specchio d’acqua direttamente interessato, ma anche delle rotte navali che lo incrocerebbero”. Bocciato su tutta la linea, dunque il progetto del parco eolico marino che comporta, per giunta, un “esiguo ritorno economico, con un impatto sulla forza lavoro limitata alla realizzazione del progetto, ma non alla sua gestione” giudicato anche poco chiaro rispetto “nella sua realizzazione, gestione e negli impegni assunti dalle parti — sostiene il comitato per la tutela del mare garganico – visto la bozza di convenzione che sbilancia il potere dell’azienda realizzatrice e gestore del progetto a scapito dell’ente locale”. Un deciso "no" dunque, si alza dai garganici che si sono costituiti in comitato dal mese scorso, a seguito delle inquietanti vicende emerse a proposito delle navi e container affondate al largo del Gargano, ma con l’intento di mettere in campo una dimensione attiva della cittadinanza ed agire per la tutela e la difesa del mare e dell’ambiente marino e costiero in ogni situazione in cui si ravvisi una loro compromissione.

Anna Lucia Sticozzi