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Vendola: ‘Ci sono criticità ma la mafia non governa nei palazzi. Non siamo la Calabria’

Ascoltato a Roma dalla Commissione parlamentare su sanità, rifiuti e edilizia. Sisto: “ Saremmo tutti felici di poter vivere nella Puglia descritta dal presidente Vendola, ma purtroppo le sue parole, come al solito, sono lontanissime dai fatti”. “La Puglia non è la Calabria. Le forze mafiose da noi hanno scalfito la pubblica amministrazione e l’economia, ma non sono riuscite a diventare inquilini stabili nei palazzi politici. Ci sono settori critici come la sanità, l’edilizia, il ciclo dei rifiuti, ma non si può dire che in Puglia governi la mafia”.

Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ne parla davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia rivendicando i meriti del suo governo. “Abbiamo adottato provvedimenti unici in Italia come la linea di finanziamento e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia che hanno portato ad una gestione socialmente valida di questi beni, abbiamo fatto la lotta al racket modificando la legge nazionale per aiutare le famiglie a denunciare e a ottenere finanziamenti quando sono colpite dall’usura.

Oggi il grande protagonista è l’import di cocaina – ricorda – che invade le nostre città turistiche”. Sull’audizione di Vendola sono intervenuti Francesco Paolo Sisto (Pdl) componente della Commissione Antimafia, e il senatore pugliese del Pdl, Rosario Giorgio Costa. Di seguito una sintesi.

SISTO – Saremmo tutti felici di poter vivere nella Puglia descritta dal presidente Vendola, ma purtroppo le sue parole, come al solito, sono lontanissime dai fatti. Ha descritto una sanità scevra da qualsiasi condizionamento e/o infiltrazione. Noi ce lo auguriamo, ma sta di fatto che la stessa presenza in Commissione dell’assessore pugliese alla Sanità, Tommaso Fiore, nominato d’urgenza dopo le dimissioni di urgenza dell’assessore Tedesco, dimostra che il capitolo è tutt’altro che libero da inquietanti infiltrazioni.

Del resto basterebbe una semplice rassegna stampa di questi ultimi mesi per svelare quanto la Puglia surreale disegnata da Vendola in Commissione, debba fare i conti con inchieste giudiziarie, dimissionari e dimissionati della sua Giunta, misure cautelari disposte a più livelli e per fatti diversi. Se a tanto si aggiunge la parola ‘disavanzo’, il crollo verticale del castello di carta portato in commissione dal presidente Vendola diventa inevitabile. Ha governato 5 anni e di questi 5 anni non può non rendere conto.

COSTA – Il presidente Vendola era stato convocato dalla Commissione Parlamentare Antimafia, non da una trasmissione televisiva. Doveva spiegarci come fa funzionare la macchina amministrativa della Regione, non come fa girare le pale eoliche. Piuttosto che parlarci di oggi che è presidente della Regione ci ha parlato di ieri quando era parlamentare e componente della Commissione Antimafia.

La Commissione da lui voleva sapere cosa ha fatto per abbattere i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, unico vero modo per scongiurare infiltrazioni criminali in quel settore; doveva spiegarci che criteri ha utilizzato per le nomine dei primari onde evitare condizionamenti esterni e garantire di aver scelto i migliori professionisti per garantire la salute dei pugliesi. Invece ci ha parlato della Legge regionale sull’eolico ed ha citato la Legge antiusura.