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Firmato il nuovo accordo regionale per la medicina generale

Un sistema informativo della medicina generale per assicurare la qualità nell’assistenza sanitaria pugliese.

 

I rappresentanti dei medici di famiglia pugliesi e la Regione Puglia hanno condiviso la necessità di utilizzare la rete informatica dei medici di famiglia per valutare la qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria.
Tale  determinazione è stata recepita nel nuovo Accordo Regionale per la Medicina Generale dall’Assessore Regionale alle Politiche della Salute Tommaso Fiore e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria.
Per raggiungere questo obiettivo è stata condivisa la necessità di standardizzare la gestione informatica della cartella clinica del medico di famiglia. In questa maniera si potrà collegare ogni singola richiesta di assistenza avanzata dai cittadini ad una patologia inclusa in un elenco di malattie, validato dalle società scientifiche e dalle Autorità Sanitarie.
Ciò consentirà di ottenere, dai data base dei medici di famiglia, dati omogenei, paragonabili e raffrontabili, che potranno essere utilizzati per l’analisi e la verifica dello stato di salute della popolazione assistita.
Sarà così possibile conoscere la reale diffusione di patologie largamente diffuse sul nostro territorio, come ipertensione arteriosa e diabete mellito, misurando la prevalenza di queste patologie sia nei piccoli comuni che su tutto il territorio provinciale e regionale.
Ogni medico, a sua volta, potrà confrontare le proprie performance professionali con quelle degli altri colleghi. Inoltre, potrà valutare il controllo ottimale di patologie come il diabete in ogni singolo paziente, misurando specifici indicatori di esito.
Tutti questi dati saranno utilizzati a livello regionale per la programmazione dell’assistenza sanitaria e dai medici di famiglia responsabili degli uffici aziendali e distrettuali per avviare percorsi virtuosi di audit-confronto tra medici.
“È una svolta epocale per la medicina generale pugliese che, dopo aver raggiunto risultati rilevanti nella organizzazione della complessità della cure primarie, si avvia ora su percorsi tesi a ricercare e consolidare una assistenza di qualità”, ha commentato il dott. Filippo Anelli – segretario generale della Fimmg Puglia, subito dopo la firma di questo storico accordo.
I medici di famiglia che operano in Puglia in forma associata, infatti, sono pari a 2412 su un totale di 3319 medici di medicina generale, ossia il 73% dei generalisti. I pugliesi che usufruiscono di tale modalità assistenziale ammontano a 2.850.000 cittadini e rappresentano l’83% della popolazione assistibile, con età superiore a 14 anni.
L’attività associativa può essere svolta in due modalità distinte: gruppo o rete. La prima prevede che i medici aderenti svolgano la loro attività insieme, in una sede unica, mentre nella modalità in rete i medici, pur continuando ad operare nei loro singoli ambulatori, sono collegati tra loro attraverso una rete informatica al fine di condividere tutte le informazioni necessarie ai fini assistenziali.
Nella nostra regione, i medici che operano nelle associazioni di gruppo sono 960 ed assistono una popolazione pari a 1.158.870 cittadini; mentre i medici che svolgono la loro attività nelle associazioni di rete sono 1001 ed assistono 1.163.590 cittadini.
Le attività di segreteria e quelle infermieristiche svolte in queste forme associative sono assicurate da circa 2000 addetti, assunti a tempo indeterminato dai medici di famiglia.
Il nuovo accordo regionale prevede un ulteriore ampliamento delle figure professionali da inserire negli studi associati dei medici di famiglia, come: le ostetriche, i terapisti della riabilitazioni e gli assistenti sanitari.
Il Governo Regionale ha condiviso con i medici di famiglia il sistema di autogoverno della categoria, basato sulla istituzione di uffici aziendali e distrettuali delle cure primarie la cui responsabilità è stata affidata, ai sensi delle leggi regionali 25/06 e 26/06, a medici di famiglia. Con l’accordo odierno, è stata individuata la figura del referente regionale per la medicina generale con il compito di coordinare proprio gli uffici aziendali.
“È una scelta importante quella di affidare agli stessi medici di famiglia il coordinamento dei progetti assistenziali al fine di assicurare la qualità delle cure ai cittadini, attraverso l’analisi dei dati e sulla base degli indicatori inviati e raccolti dagli stessi medici di famiglia”, ha dichiarato il dott. Anelli. “Ciò consentirà ad ogni medico di individuare i soggetti a rischio, scompensati o che non rispondono alle cure somministrate, mettendo in atto tutte quelle strategie al fine di migliorare lo stato di salute dei cittadini”.
Al fine di favorire il miglior utilizzo del mezzo informatico a fini assistenziali, il nuovo accordo prevede la individuazione di tutor, medici di medicina generale particolarmente esperti nell’uso dello strumento informatico, che dovranno mettere in atto un percorso formativo e didattico nei confronti dei medici di famiglia, favorendo così la massima adesione ai progetti di tutela della salute.