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La Corte dei Conti: la Puglia è terza per denunce di corruzione nel 2009 sono state 11

Lo Stato ha incassato 69 milioni in meno.

 

‘Mazzette’ e ‘Bustarelle’. Che tradotto vuol dire: corruzione (art. 319 del codice penale). Per la Corte dei Conti (che oggi inaugura l’anno giudiziario 2010) “è in aumento nella PA tanto che lo Stato non ha incassato 69 mln”. Nel 2009 la Puglia ha collezionato 11 citazioni in giudizio. “Nonostante i dati sull’aumento del fenomeno siano disomogenei non c’è dubbio – spiega il pg della Corte dei Conti Mario Ristuccia – che c’è stato un incremento.

Tant’è – prosegue – che i maggiori illeciti contro la PA, segnalati dal ministero della Funzione Pubblica, sono Lombardia, Sicilia, Lazio e Puglia. Territorio dove il pil pubblico più elevato offre maggiori opportunità criminali o dove c’è il maggior numero di dipendenti pubblici (da noi sono oltre 18mila)”. Nel 2009, su 1077 sentenze di condanna in primo grado della Corte dei Conti (per un totale di circa 246milioni di euro di importo), 126 (vale a dire l’11,7%) hanno riguardato casi di corruzione, surclassati solo da danni nella gestione del personale (155 condanne, 14,4%), danni al patrimonio mobiliare e immobiliare (152, 14,2%) illeciti nelle entrate (150, 13,9%) .

Anche se numerosi, gli atti di citazione in giudizio e le istruttorie della Corte dei Conti potrebbero essere maggiori. Invece, non sempre l‘autorità giudiziaria ordinaria avverte la magistratura contabile quando sta indagando su casi di ‘mazzette’. E ciò avviene anche in presenza di sentenze penali irrevocabili di condanna per reati contro la Pubblica amministrazione (corruzione, concussione, abuso d’ufficio, rivelazione dei segreti di ufficio). “Nel 2009, infatti, alla procura generale sono state trasmesse solo 21 sentenze di condanna relative a “interessanti eventi di danno”, di cui ben 13 in Toscana, 3 in Piemonte ed Emilia Romagna, uno nel Lazio e in Lombardia”.

I dati erano già noti: nel decennio 1996-2006 (dati Istat), su 18.553 sentenze di condanna registrate nel Casellario Giudiziale Centrale, circa un terzo (6.091) sono condanne per atti contrari ai doveri di ufficio, 4.737 sono condanne per peculato, 4.634 per abuso di ufficio. L’abuso d’ufficio e’ il reato più grave registrato nel 2006 dalla Corte di Cassazione, con 1.403 sentenze su un totale di 3.454 sentenze di condanna per atti contro la PA.