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Assistenza domiciliare socio-sanitaria, CGIL CISL e UIL all’ASL di Foggia

“Tavolo di confronto per definire progetto complessivo per il territorio che consenta integrazione ed interconnessione con le prestazioni dei Comuni”. CGIL CISL e UIL di Foggia hanno inviato una richiesta di incontro al direttore generale dell’ASL di Foggia, Ruggiero Castrignanò, per affrontare le tematiche dei Piani Sociali di Zona e dell’integrazione socio-sanitaria.  “Il confronto recentemente sviluppatosi in merito all’elaborazione delle proposte per la seconda triennalità dei Piani di Zona, negli 8 Ambiti Territoriali della nostra Provincia – si legge nella lettera sottoscritta dai segretari territoriali di CGIL, CISL e UIL, Salvatore Castrignano, Carla Costantino e Sante Ruggiero – ha evidenziato, in modo diffuso e preoccupante, l’assenza di una vera e funzionale attività di integrazione socio-sanitaria negli interventi di Assistenza Domiciliare, pur in presenza di limitate positive eccezioni”.

Secondo i sindacati di Capitanata, “l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), costituita da una serie di servizi e di mezzi medici, paramedici, infermieristici e tecnici, forniti direttamente a casa del paziente, ha, com’è noto, lo scopo di mantenere e garantire – ricordano le organizzazioni sindacali – il massimo grado di funzionalità e di salute degli anziani e delle persone con disabilità, riducendo al minimo le occasioni di ospedalizzazione non essenziali e fornendo al paziente la possibilità di curarsi rimanendo in famiglia. Questa esigenza è, a ragione, diventata obiettivo prioritario – sottolineano – negli strumenti di programmazione territoriale delle politiche sociali e di quelle della salute”.

CGIL, CISL e UIL ritengono “positivo che, a seguito della concertazione tra le parti sociali e l’Assessorato alle Politiche Sociali del capoluogo, l’ASL di Foggia abbia deciso di impegnare proprie risorse professionali nelle attività programmatiche del Piano Sociale di Zona 2010/2012 del Comune di Foggia, per un bacino di utenza di 500 pazienti da assistere in regime di ADI. E’ auspicabile – continuano i segretari Castrignano, Costantino e Ruggiero – che, anche nei restanti ambiti territoriali, la programmazione di risorse ed attività per la tutela sanitaria a domicilio sia realizzata in forma integrata ed interconnessa con le prestazioni assicurate dai Comuni. L’azione integrata e congiunta è difatti preliminare per rendere più efficace e qualificata, nonché per ampliare l’assistenza domiciliare socio-sanitaria, in favore delle persone bisognose”. Pertanto, CGIL, CISL e UIL di Foggia chiedono “un tavolo di confronto per stabilire le modalità e i tempi di attuazione di un progetto complessivo in grado di raggiungere, in tutto il territorio provinciale, gli obiettivi indicati dalla pianificazione regionale rispetto all’ADI”.