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‘La frana sulla Fg-Benevento avanza di 1 mt. al giorno. Il Governo intervenga’

La Regione si rivolge anche alla Protezione Civile.

 

Un mese di disagi per i pugliesi diretti a Roma o Napoli e una frana che avanza anche di un metro al giorno su un fronte di tre chilometri. C’è “il dovere di intervenire in una situazione di emergenza”. Per questo la Regione ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Berlusconi e al sottosegretario e capo della Protezione civile Bertolaso per chiedere di “riunire intorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti per coordinare gli interventi necessari” a ripristinare i collegamenti ferroviari e stradali e far fronte al movimento franoso di Montaguto, paesino di 500 abitanti a 730 metri sul livello del mare in provincia di Avellino. Due le linee compromesse da un cedimento montuoso che da circa 4 anni interessa il territorio e dimostra cosa significano la fragilità del suolo e i disastri causati dal dissesto idrogeologico: la Statale 90, interrotta all’altezza del km 43, e la ferrovia Benevento-Foggia nel tratto Savignano-Greci e Montaguto-Panni, che collegano la Puglia con il versante tirrenico, Napoli e Roma. Auto e camion escono a Grottaminarda e si immettono sulla strada interpoderale che attraversa Ariano Irpino e Savignano Irpino. Trenitalia ha invece dovuto attivare un servizio sostitutivo con autobus tra le stazioni di Foggia e Benevento con ritardi medi di 60-90 minuti e, per i treni notturni, tra le stazioni di Bari e Roma. “Ad oggi l’interruzione ferroviaria rende, di fatto, la capitale raggiungibile solo per via aerea o autostradale. Vista l’estrema gravità della situazione e i disagi causati alla popolazione pugliese – dice nella sua lettera l’assessore alle Opere Pubbliche Amati – si richiede con particolare sollecitudine la convocazione di un incontro così da ripristinare nel più breve tempo possibile la circolazione stradale e ferroviaria”. Quella di Montaguto, località Panizza, è una frana lenta, senza distacchi improvvisi di roccia ma con uno scivolamento a valle di potenza impressionante: se piove, per ogni litro al secondo che scende a valle,la frana riceve una spinta in basso pari a 86 tonnellate. Questo perché la pendenza ha un fondo argilloso: quando il terreno è gonfio si trasforma in uno scivolo che canalizza anche le acque dei laghetti a monte, a loro volta potenzialmente molto pericolosi per l’intera stabilità del versante La colata di terra, in particolare, si è incanalata lungo il fosso del Vallone Montagna. Il movimento franoso interessa quasi un intero versante in sinistra orografica del Torrente Cervaro, delimitato verso l’alto dalla cima della Montagna, a circa 956 m, e in basso dal fondovalle del Torrente Cervaro a 400 m s.l.m., dove si snodano appunto la Statale 90 e la Benevento-Foggia. Gli interventi in atto, spiega Amati, puntano a ridurre la frana, a scongiurare il pericolo di improvvisa ed incontrollata tracimazione dell’acqua dai laghetti e a controllare il piede della frana attraverso la rimozione dei detriti. Nelle ultime settimane il fronte è avanzato di molto (anche nell’ordine di qualche metro al giorno), tanto da aver reso necessaria la chiusura al traffico della bretella stradale e della ferrovia e la contemporanea rimozione dei binari. Domani, a un mese esatto dalla frana, l’on. Tatarella della commissione trasporti del Parlamento europeo farà un sopralluogo (prendendo il treno e poi il pullman) e incontrerà il commissario delegato per l’emergenza in Campania de Biase. Barbara Minafra