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«L’Unesco fermi trivelle alle Tremiti»

Il Comune di Tremiti si appresta a chiedere all’Unesco il riconoscimento di «sito» patrimonio dell’umanità. Con una «piattaforma» petrolifera al largo forse la pratica potrebbe incontrare più di un ostacolo. Ma il sindaco di Tremiti, Peppino Calabrese, non demorde e riconoscimento Unesco a parte ribadisce che «il popolo tremitese, la provincia di Foggia e la Puglia si opporranno con tutte le forze a questa ipotesi di trivellazione». Fermare l’assalto, dunque, ad uno dei patrimoni ambientali più importanti della Puglia, quelle isole Tremiti che rappresentano un’oasi naturale tanto da essere parco marino protetto, insignito da sempre anche della «bandiera blu» dell’Unione Europea. Invece il ministero dell’Ambiente ha deciso che quella «ricchezza paesaggistica» deve cedere il passo alle «piaffaforme petrolifere» e alle trivellazioni della «Petroceltic Elsa», società irlandese interessata appunto a «sondare» il fondo marino delle Tremiti al largo del Gargano e verificare se vi sono o meno le condizioni per installare pozzi.

Uno scenario che viene contrastato dalla Puglia e dalla Provincia di Foggia in particolare, ma non solo. Intellettuali, artisti (a Tremiti ha casa Lucio Dalla), esponenti del mondo dello sport (come già riportato dalla «Gazzetta» nei giorni scorsi) si sono dichiarati scandalizzati e sconcertati dalla decisione del ministero dell’Ambiente per la concessione delle autorizzazioni.

Domani nell’isola di San Domino si svolgerà il Consiglio provinciale di Foggia che, per l’occasione, terrà una seduta in trasferta proprio per testimoniare la vicinanza di tutta la Capitanata alle sorti dell’arcipelago. La decisione della Provincia, che è a guida centrodestra come il Governo nazionale che si appresta a dare il via libera alla società irlandese, è quella di opporsi con ogni mezzo all’autorizzazione alle trivellazioni.

Un coro di no che vede uniti anche i sindaci del Gargano, movimenti ed associazioni ambientaliste, organizzazioni professionali e di categoria, a cominciare da quelle che si occupano di turismo, fortemente preoccupati per le sorti delle «Diomedee», le isole che vivono al 100% di turismo e dello stesso Gargano, ovvero la locomotiva del settore in Puglia con i suoi quattro milioni e mezzo di presenze turistiche. Proprio la Confcommercio, con il suo presidente regionale, Matteo Biancofiore, ha lanciato l’allarme sul futuro del turismo: «La scelta del turismo per lo sviluppo della Capitanata è una opzione strategica che non può essere messa in discussione da decisione inadeguate di organismi centrali che passano sopra la testa degli abitanti della provincia di Foggia. Per questo chiediamo con forza al Governo centrale che pensi bene a che cosa vuol dire per questo settore l’autorizzazione concessa per trivellazioni finalizzate alla ricerca di idrocarburi. Abbiamo bisogno di infrastrutture di servizio, rispettose del patrimonio naturale che abbiamo avuto la fortuna di avere in regalo, no di nuovi miraggi industriali i cui fallimenti darebbero un colpo definitivo alle nostre speranze. Il mare delle Tremiti così come il Parco del Gargano rappresentano un patrimonio naturale da valorizzare in chiave turistica. La loro istituzione, pur con discussioni, è stata una scelta approvata dal territorio ed una scelta di campo che deve essere perseguita in modo coerente a tutti i livelli».

Filippo Santigliano