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Confederazione Nazionale Artigiani: ‘Mille imprese in meno in tre anni’

Sono questi i dati della crisi che attraversa l’economia della Capitanata ed il suo sistema d’impresa. Al 31 dicembre 2009 risultano iscritte nell’Albo delle Imprese Artigiane della nostra provincia, 10.503 aziende. Sono 173 in meno rispetto al 2008 ma oltre 1000 in meno rispetto al 2006. numero impressionante di imprese cadute su un campo di battaglia in cui hanno combattuto da sole ed a cui poco sono valse le misure anticrisi messe in campo dal governo nazionale e regionale. Il risultato negativo del 2009 è il frutto di un diminuzione di nuove iscrizioni e di un incremento delle cessazioni. Il 2009 ha evidenziato segni negativi nel settore dell’edilizia , con un calo in valore assoluto di 42 imprese e che si è tirata dietro tutte le attività dell’indotto. Persino del settore degli impianti su cui ha senz’altro pesato il ritardo nell’attuazione di provvedimenti normativi che pure avrebbero stimolato il mercato, come ad esempio la verifica degli impianti. Il numero di imprese è invece in lieve aumento nel settore dell’autoriparazione mentre si mantengono inalterati i servizi alla persona, quali acconciatori, estetiste. La crisi è più evidente nei medi centri della provincia che hanno mostrato una minore vitalità rispetto agli anni precedenti anche se comunque l’andamento è negativo in tutte le aree territoriali. Quelli che emergono dalla relazione statistica redatta dalla commissione provinciale dell’artigianato di Foggia dovrebbe preoccupar le Istituzioni locali e l’Amministrazione provinciale il cui vuoto di politiche per la valorizzazione dell’artigianato non solo testimonia un colpevole inadempimento rispetto ad obblighi legislativi ma anche un termometro della scarsa comprensione del peso che l’artigianato ha nell’economia di questa terra. Oltre il 90% dell’impresa manifatturiera di Capitanata è artigiana questo settore pesa per oltre il 70% nella produzione del reddito nell’economia produttiva e non parassitaria. La Cna ritiene che non sia più procrastinabile la convocazione di un tavolo che lavori all’organizzazione della conferenza provinciale dell’artigianato e predisponga un piano di misure urgenti a sostegno delle imprese artigiane e di un rilancio complessivo del settore che comunque continua ad essere vitale e strategico per uno sviluppo endogeno e sostenibile della nostra provincia.