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Cgil: in Capitanata crisi non s’arresta, ore di CIGO cresciute del 12,8%

Non si allenta la crisi produttiva che investe il settore industriale in provincia di Foggia. La Cgil nazionale ha diffuso i primi dati sulla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, aggiornati ad aprile 2010: se a livello nazionale si registra una piccola ripresa – con aumento della produzione industriale e del Pil – in Capitanata i differenziali sono ancora negativi. Nello specifico, le ore di CIGO rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2009 sono aumentate del 12,82%: 996.661 ore rispetto alle 883.417 del 2008. Diffusi inoltre dal Dipartimento Settori Produttivi della CGIL i dati relativi al 2009 distinti per cassa integrazione straordinaria e in deroga, anch’essi in aumento, sintomo di una crescente difficoltà della aziende di intravedere uno spiraglio in una fase congiunturale negativa. Aziende spesso costrette ad andare oltre il tetto delle 52 settimane o a dichiarare lo stato di crisi, e che evidenziano il carattere strutturale della crisi che così rischia di minare definitivamente il tessuto produttivo provinciale. Nel 2009 le ore di cassa integrazione straordinaria sono state 229.972, con un +91,80% rispetto al 2008. In aumento dell’8,77% anche le casse integrazioni in deroga. Indicatori che sommati a quelli della cassa integrazione ordinaria nel 2009 – 3,5 milioni di euro e +184% rispetto al 2008 in Capitanata – delineano il quadro di un allarmante disagio che incide pesantemente sull’occupazione e sui redditi delle famiglie foggiane: sviluppando le ore di CIGO, la CGIL provinciale ha stimato una ricaduta negativa di circa 14 milioni di euro sui salari dei lavoratori colpiti dall’ammortizzatore sociale. E non lasciano sperare in nulla di positivo, senza un urgente e massiccio intervento del Governo centrale in tema di politiche industriali, infrastrutture e sostegno alle imprese e ai redditi da lavoro soprattutto al Sud, i dati relativi ai primi mesi del 2010. La crisi c’è, è lontana dall’essere superata, ed è ben chiaro chi ne stia pagando più di tutti i costi.