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Isole Tremiti/ Deportazione libica una mostra fotografica

Il sindaco Calabrese: “E’ dedicata ai giovani”. Sarà ospitata anche a Ustica e Tripoli.

 

«La mostra itinerante vuole rappresentare non solo un momento di divulgazione di un periodo storico poco conosciuto, ma anche un esempio di fratellanza tra i popoli del Mediterraneo e un monito per le giovani generazioni». Peppino Calabrese sindaco delle Tremiti e il “collega”di Ustica Aldo Messina presentano cosi la mostra documento-fotografica, itinerante Ustica-Isole Tremi-Tripoli, che punta a rievocare il triste periodo della deportazione libica in Italia (i deportati libici superarono i 4 mila nel solo mese di ottobre del 1911, destinati prevalentemente a Ustica e le Tremiti, ma anche Favignana e Gaeta).
La mostra avrà tre tappe: si comincerà con le Isole Tremiti domenica 13 giugno, poi a seguire le altre due, il 4 luglio ad Ustica e il 17 luglio a Tripoli in Libia alla presenza di Gheddafi. Si parte quindi con il Gargano. La seconda domenica di giugno alle ore 12,30 oggetti, ricordi e tantissime foto faranno bella mostra di sé presso il centro polifunzionale dell’Isola di San Domino dell’arcipelago diomedeo. Sarà un tuffo nel passato, le foto rimanderanno scene di vita quotidiana di una delle pagine più dolorose dei due conflitti bellici mondiali. Ci sarà l’ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddui annunciate le presenze anche di personalità politiche italiane come Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri, del Ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e del vicepresidente della Camera dei Deputati Tonio Leone. Tutto ebbe inizio sul Gargano il 26 ottobre 1911 (Gheddafi in Libia per tale giorno ha decretato il lutto nazionale) quando alle Tremiti furono confinati circa 1.300 libici che si opponevano all’occupazione coloniale italiana. In poco meno di un anno ne morirono più di 400, a causa di stenti e malattie. Questi eventi segnarono un profondo distacco tra i due Paesi. Per stemperare le ostilità e le tensioni, nell’ottobre
del 2006 fu inaugurato un mausoleo nell’isola di San Nicola, luogo di sepoltura dei libici morti tra il 1911 e il 1912. L’occasione fu il 95esimo anniversario della deportazione. L’iniziativa fu opera di Peppino Calabrese, sindaco dell’arcipelago, che non si è mai stancato nel corso degli anni, di tessere rapporti amichevoli con il leader libico Gheddafi. Ed oggi c’è ancora lui, che ha raccolto l’invito del collega di Ustica, promotore dell’iniziativa. «Con questa nuova iniziativa fotografica – dice Calabrese – intendiamo tenere vivi i ricordi di quegli eventi che hanno fatto la storia delle isole del Mediterraneo, il ruolo avuto da Tremiti ed Ustica in particolare, le isole che hanno accolto la maggior parte dei deportati».

Franco Mastropaolo