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Vieste – GIOVANI CALCIATORI E PREMIO DI PREPARAZIONE

 

In questi giorni ripartiranno le iscrizioni delle società sportive ai campionati calcistici di competenza. Tante le difficoltà per tenere in piedi questo giocattolo e tante le richieste dei giovani calciatori di poter continuare in uno sport dilettantistico che rappresenta ormai l’unico l’unico divertimento possibile in un paese di quindicimila abitanti.

L’Atletico Vieste vola alto per molti ragazzi non ci sono possibilità d’inserimento, capacità personali ed impegni lavorativi o scolastici non lasciano spazio a fantasie.
La Viestese, in Seconda Categoria, e la Daunia Vieste, in Terza Categoria, hanno cercato fino ad oggi di accollarsi l’onere sociale di riempire di un qualche contenuto le monotone e pericolose giornate di tanti giovani viestani.
Una «pioggia» di richieste di «premi di preparazione» sta abbattendosi sulla Viestese in questi giorni. Le richieste arrivano da chi più di ogni latro ritiene di fare sociale, scuole calcio e settori giovanili in primis.
La Federazione Italiana Gioco Calcio detta le regole di questo annoso problema. Si ha diritto al premio di preparazione a seguito del vincolo di tesseramento del calciatore, come «giovane di serie», «giovane dilettante» o «non professionista».
Hanno diritto al premio di preparazione la società o le ultime due società che hanno avuto il calciatore tesserato con cartellino annuale nell’arco delle ultime tre stagioni sportive. E’ da tenere presente che, qualora nella stagione precedente a quella in cui avviene il tesseramento a tempo determinato (categorie dilettantistiche), non risulti alcun tesseramento federale, si perde il diritto al premio. La norma afferma infatti che «il premio è corrisposto alla società che ha avuto il calciatore per almeno un’intera stagione sportiva».
La F.I.G.C. stabilisce annualmente i parametri base per il calcolo del premio di preparazione. Ad esempio, Terza Categoria —> «1»; Seconda Categoria —> «2», Eccellenza —> «5», corrispondono rispettivamente a circa 500 euro, 1.000 euro, 2.500 euro a premio di preparazione.
Richiesta sacrosanta se non ci fosse un vizio di forma ed uno di sostanza. Vengono informati i genitori ed i ragazi di questa appendice? Si pubblicizza sufficientemente il termine «liberatoria» a fine corso?
Nei genitori nasce un certo disagio nel vedere bloccata la voglia dei propri figli. Pochi o nessuno i prescelti a causa di richieste onerose, tanti i ragazzi che abbandonano l’attività calcistica nell’età più a rischio.
Si cerchi dunque una ponderata soluzione al problema nel rispetto della volontà dei ragazzi e di quel «sociale» non a pagamento che spesso si trascura.
Un consiglio a tutti i genitori: richiedete maggior trasparenza e garanzie all’atto del tesseramento, sia esso annuale o pluriennale, per non restare poi ingabbiati in burocrazia e beghe societarie.
La salvezza conquistata sul campo, ad esempio dai ragazzi della Viestese, rischia di essere vanificata a seguito di queste esose richieste in una situazione economica già difficile.
Franco Patrone