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Rodi e Vico dove le arance maturano anche in estate

Il Promontorio di Roto (Rodi) che è grande e dilettosa altura sulla costa italica, tutta coperta da una selva di aranci e limoni». E’ un passo di un’opera del 1912 di Gabriele D’Annunzio, nel quale il poeta descrive con parole auliche l’unica parte di Adriatico dove gli agrumi si presentano come una piccola oasi inserita nel promontorio del Gargano con oltre dieci secoli di storia.

 Il 1003 risulta essere storicamente l’anno delle prime coltivazioni, grazie a Melo principe di Bari, che per dar dimostrazione ai Normanni della ricchezza produttiva delle terre garganiche spedì in Normandia i «pomi citrini», corrispondenti al melangolo, il tipico portainnesto per arance e limoni che produce l’arancia amara, dal sapore agrodolce e con poco succo, utilizzata soprattutto per produrre marmellate. Nel Seicento si intensifico con i veneziani. il traffico di agrumi dei comuni di Vico e di Rodi. Questi scambi continuarono anche nell’Ottocento e la fama dell’arancia del Gargano raggiunse persino l’America: la spiccata serbevolezza permetteva a questi frutti di resistere a viaggi di quaranta giorni. A partire dal 1700 gli agrumi del Gargano diventano protagonisti anche di una processione, che ancora oggi si tiene ogni anno a febbraio, in onore di San Valentino, protettore degli agrumeti. Compresi nei territori di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico,
circoscritti in un’area di circa mille ettari, si producono anche in primavera e persino d’estate. L’interno dell’arancia Igp del Gargano, che ha un sapore dolce, può essere consumato allo stato fresco, a spicchi o in spremute, come ingrediente di insalate o come guarnizione. Può esser cucinata come ingrediente di raffinati piatti in agro-dolce o impiegata per bevande, liquori .e frutta candita.
Comprende due varietà: la «bionda comune», che matura tra aprile e agosto, e la «duretta», priva di semi e di polpa croccante, matura tra dicembre ed aprile. Invece, il limone femminello igp presenta due varietà: il «lustrino» e il «fusillo» che si distingue dal primo perchè di taglia maggiore. Questi limoni si caratterizzano per un ridotto numero di semi e per l’alta succosità, oltre che per la scorsa molto profumata. Tra i tanti produttori della zona c’è chi ha carpito il valore dei profumati agrumeti sin dalla prima metà dell’800: è il caso dell’Antica azienda agricola Ricucci, che si estende tra i terreni bianco-marmosi di Rodi e quelli rosso-calcarei di Vico. «Le arance nel resto d’Italia in questo periodo non ci sono, vengono esportate dall’estero, mentre nel Gargano siamo gli unici a produrle da marzo a luglio», spiega Alfredo Ricucci: “Produciamo dai 40 ai 50 quintali l’anno di arance, mentre di limoni, specie rifiorente, capace di cioè di riprodursi durante tutto l’anno, arriviamo a produrne anche 50 quintali”.

 LA RICETTA

Al Dragone, l’insalata di gamberi

Per preparare l’insalatina di gamberi con agrumi per due persone tagliate in modo sottile vari tipi di insalate di stagione e create un letto in un piatto da antipasto. Dopo aver cotto in acqua salata otto gamberi rossi dell’Adriatico di media grandezza, sgusciateli, lavateli in acqua corrente per eliminare il budello, tagliarli a metà e disponeteli sul letto di insalata in modo circolare. A questo punto si iniziate a sbucciare due arance agli estremi con il coltello e incidere gli spicchi in modo netto per eliminare la pellicina e lasciarli senza la parte bianca, che va tolta perché amara. In modo intervallato si devono posizionare gli spicchi di arancia e condire con un una salsa a base di olio d’oliva del Gargano e con dei profumati limoni di Rodi Garganico. Un antipasto molto fresco, gradevolissimo nei mesi estivi, da accompagnare con un delizioso Tufiano di Colli della Murgia.

 

Il piatto è di Rosa Spalatro chef del ristorante "Al Dragone" – via Duomo, 8

Tel. 0884/701212