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Vieste – Antonio Giuffreda (Sel)…..A proposito di isola pedonale….

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Come cambiano le opinioni nel tempo! Ricordo, giovane consigliere comunale, gli attacchi, i vituperi, le minacce di alcuni commercianti quando con la “giunta arcobaleno”, sindaco il compianto Carlo Nobile, istituimmo, per la prima volta(?), l’isola pedonale estiva che si estendeva da viale XXIV Maggio, all’altezza del ristorante San Michele, sino all’ex Cinema Adriatico.
Un’idea innovativa, almeno per noi, che avrebbe trasformato la città in un luogo accogliente dove poter fare lunghe passeggiate liberi dal traffico, ascoltare musica, assistere agli spettacoli degli artisti di strada,ecc.
Per alcuni commercianti, tutto questo metteva a repentaglio le proprie attività ed i propri investimenti. Per questi motivi gli attacchi, non solo politici, al Sindaco, alla Giunta, a tutta la maggioranza.
Accade in questi giorni che, con il plauso di alcuni commercianti di viale XXIV Maggio, si istituisca il divieto di sosta dalle ore 20 alle 01; questi, stanchi di veder considerato il viale come un luogo di serie B rispetto a C.so L. Fazzini, hanno chiesto, ed ottenuto, che il divieto di sosta, con la relativa rimozione forzata, venisse istituito anche in detto viale.
Nulla da eccepire, anche se si pone un problema serio di parcheggio per i residenti che non possono trovare aree destinate loro alla sosta nelle immediate vicinanze.
Salta all’occhio, però, il divieto permanente dall’inizio di viale XXIV Maggio sino all’altezza del ristorante la Kambusa. C’è qualche motivo particolare? È una zona “sensibile” per il traffico per cui la sosta è interdetta per le 24 ore?
A prima vista sembrerebbe di no! Ma qualche buontempone fa rilevare che, per concedere in modo continuativo nelle 24 ore lo spazio pubblico, sulla strada è necessario istituire l’isola pedonale oppure il divieto di sosta permanente. Tutto questo per consentire al ristorante la Kambusa di occupare permanentemente la strada?
Spero che non sia stata questa la valutazione fatta da chi di dovere e che il buontempone abbia torto.
La vicenda mi porta a fare questa considerazione: il ristorante è gestito dal suocero del vicesindaco. Sono sicuro che lo stesso vicesindaco non centri nulla con il divieto di sosta permanente. In alcuni il dubbio rimane e queste scelte legittimano il pensiero di molti: si fa politica per soddisfare i propri interessi, grandi o piccoli che siano!

Antonio Giuffreda – Sinistra Ecologia Libertà – Vieste