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Riceviamo e pubblichiamo – Le repliche di Saverio Prencipe su fumi fastidiosi e piano traffico

Gentile Redazione,
sono costretto, mio malgrado, ancora una volta ad intervenire per chiarimenti in ordine all’articolo pubblicato sulla vostra testata lo scorso 20 luglio con il titolo “ Sono costretta ad uscire di casa” recante la firma della sig. Murgo Antonella. Uno scritto, quello della Murgo, che palesemente e ad arte insinua che sulla base del legame di affinità (suocero – genero) che mi lega al titolare del ristorante da Ella additato, io abbia usato (leggasi abusato) della mia carica amministrativa per trattamenti particolari a favore dello stesso.

 

A tal proposito, ritengo opportuno precisare che :

A seguito di più esposti–denuncia presentati al Comune di Vieste, a firma della sig.ra Antonella Murgo, con allegata una sottoscrizione di altri abitanti ( residenti (?) dello stabile interessato), si lamentavano rumori e sopratutto cattivi odori provenienti dalla cucina del ristorante sottostante.

Mi preme comunicare in primis che nessun trattamento di favore è stato riservato al titolare del pubblico esercizio in questione per il legame di affinità che ha con lo scrivente. Fa fede, al riguardo, l’attività del locale Comando della Polizia Municipale che si è puntualmente adoperato per le opportune verifiche che il caso richiedeva.

Risulta altresì agli atti di questo Comune, che è stata depositata, nei mesi scorsi,  una richiesta di chiusura temporanea a firma del titolare del ristorante, debitamente motivata per lo svolgimento di lavori di sostituzione della cappa della cucina, sostituzione puntualmente avvenuta come si evince dalla certificazione successivamente acquisita.

Vi è di più: a seguito dell’ultimo esposto proposto nell’aprile di quest’anno, si è attivato un regolare procedimento amministrativo, nel quale ovviamente s’informava anche l’istante (Murgo Antonella)che a seguito di un sopralluogo congiunto ( A.S.L. e Polizia Municipale) per verificare se le attrezzature e soprattutto la cappa di aspirazione dei fumi fossero conformi alla vigente normativa in materia di abbattimenti dei fumi, si è constatato  e acquisito agli atti la prevista certificazione di conformità della cappa aspirante alle recenti e vigenti normative nazionali e direttive europee in materia.

Risulta tra l’altro, a scanso di equivoci, che lo stesso Ristorante è stato oggetto di puntuali e dettagliate verifiche oltre che dalla A.S.L. e dal Comando di Polizia Municipale, in più occasioni, anche dai Vigili del Fuoco e dal Nucleo Antisofisticazione dell’Arma dei Carabinieri.

Si invita,  pertanto la sig.ra Antonella Murgo a voler al più presto documentare nelle forme di Legge l’eventuale tossicità e pericolosità di detti fumi, provenienti dal più volte citato pubblico esercizio, che a suo dire metterebbe a rischio la salute pubblica, per l’assunzione dei provvedimenti successivi e soprattutto a voler specificare, anche pubblicamente, quali comportamenti e/o atti, (dei quali dovrei “vergognarmi”), io abbia assunto, come cittadino e/o nell’esercizio delle mie funzioni, per impedire o peggio condizionare in qualche modo le opportune verifiche e controlli da parte delle competenti Autorità.

Infine, mi sia data l’opportunità di precisare che, a riguardo della ormai famosa isola pedonale di Viale XXIV Maggio, ebbi già modo, grazie alla Vostra testata, di spiegarne le ragioni per le quali sia stata assunta tale determinazione.

Ma, a seguito delle “precisazioni” del sig. Brigida Aldo e Vincenzo di Legge, (componenti commissione comunale traffico),  mi corre l’obbligo puntualizzare che:

– confermo quanto da me dichiarato nell’articolo dal titolo “Vieste/ "A proposito di isola pedonale" la replica di Prencipe a Giuffreda”  pubblicato in data 21 luglio 2010,  e ribadisco che detto provvedimento (Ordinanza Generale),  teneva conto non solo delle indicazioni fornite dalla commissione traffico, ma anche delle riunioni tenute con i commercianti e associazioni di categoria, che hanno formalmente richiesto per Viale XXIV Maggio, l’isola pedonale con la rimozione forzata (a tal proposito allego un documento agli atti del Comune dal quale, tra l’altro, si potrà agevolmente notare che manca la firma ed il timbro del Ristorante la Kambusa), oltre che, ovviamente, delle indicazioni fornite dai componenti della Giunta Municipale, che si sono espressi nel merito, prima dell’adozione definitiva della citata Ordinanza da parte del Sindaco.

Tanto si doveva, per gli opportuni e necessari chiarimenti.

Saverio Prencipe

 

Allegato: la richiesta di isola pedonale presentata dai commerciani di Viale XXIV Maggio

 

 

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