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Gino Lisa/ “Ecco come allungare la pista”

L’associazione “Mondo Gino Lisa” consegna uno studio ad ADP. La fase degli esprori è conclusa, ora bisognerà quantificare la spesa e con le casse vuote l’impresa si presta a qualche perplessità.

Entro la fine dell’anno si dovrebbe mettere un punto fermo sull’allungamento della pista del Gino Lisa. Il Comune, ricognizioni sulle aree alla mano, ha avviato la fase degli espropri anche se ora bisognerà quantificare la spesa e con le casse vuote l’impresa si presta a qualche perplessità. Ma il dato è tratto e anche Aeroporti di Puglia segue con curiosità’ e interesse l’evolversi della situazione. E non solo: intorno a questo ampliamento cresce un movimento di opinione che il sindaco e l’amministratore unico di Adp farebbero bene a non trascurare. L’associazione «Mondo Gino Lisa», attraverso il suo sito internet, porta avanti una tesi suggestiva e, a quanto pare, decisamente operativa. Finora si è parlato di allungamento della pista solo da una testata, la 33, quella per intenderci che interseca la tangenziale all’altezza di tratturo Camporeale (o giù di li). Ma «Mondo Gino Lisa» sostiene che la pista si possa allungare anche dall’altra parte, sulla testata 15 e lo dimostra attraversò una serie di relazioni progettuali in AutoCad, fotografie aeree e designazioni delle aree interessate di cui Aeroporti di Puglia è in possesso. Per il dibattito in corso sulle modalità di ampliamento dello scalo è dunque una novità assoluta. Finora mai nessuno delle autorità preposte aveva parlato di un’opzione del genere. «In questo modo, agendo su entrambi i lati, potremmo avere una pista di circa 2000 metri sia pur attraverso interventi progressivi e non eccessivamente onerosi o complessi», spiega Andrea Casto, ingegnere, presidente dell’associazione. Si badi bene che il confronto tecnico non è nato tra quattro amici al bar, come si potrebbe catalogare un’associazione che comunque ha tra i suoi scopi istituzionali quello di parteggiare per lo scalo di viale degli Aviatori. «Abbiamo confrontato le nostre opinioni con quelle dei piloti della Darwin e dell’Alitalia che ben conoscono la pista, e con il manuale di Aviazione civile alla mano. Ad esempio
– aggiunge Casto – ci siamo resi conto che la pista trasversale (il progetto proposto da Adp e poi misteriosamente accantonato: ndr)è impraticabile poichè i venti la renderebbero praticamente inutilizzabile». L’associazione, come molti passeggeri che ormai abitualmente frequentano lo scalo, ritiene «non più differibile» il problema e si. augura che dopo la pausa estiva si metta mano finalmente a un progetto esecutivo. Oltretutto è anche una questione di tasca: i passeggeri che oggi volano dal “Lisa” pagano media mente il 50% in più di un passeggero che voli da Bari o Brindisi. «Tali cause rileva Mondo Gino Lisa – sono da individuare nella diversità nell’impiego forzato di aereomobili piccoli, da 50 passeggeri, nell’assenza di compagnie low-cost e nella mancanza di concorrenza». L’allungamento della pista risolverebbe tutti e tre i problemi individuati in quanto permetterebbe l’utilizzo di velivoli più grandi, almeno 150 passeggeri.

Massimo Levantaci

 

 

 

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