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Vieste/ Turista deluso scrive a Vendola. Gargano inospitale o una bufala? (1)

Si riapre il dibattito sulla qualità del nostro territorio, tra disagi della zona, presunte fregature e vizi antichi.

 

«La vostra compagnia vi dà il benvenuto in… Croazia». Eppure siamo a Vieste, più che Italia. Estremo Sud. Questo uno dei disagi che da anni denunciano i gestori dei villaggi e dei campeggi della zona, molto spesso isolati a causa del corto circuito dei ripetitori che “nascondono” le compagnie italiane e “filtrano” quelle croate. Questo handicap – sommato a una serie di altre presunte disavventure – avrebbe negativamente caratterizzato la vacanza sul Gargano di un turista salernitano, il giornalista e dirigente scolastico Alessandro Turchi che da qualche giorno ha terminato un soggiorno di due settimane al Viestemare club. Un soggiorno che parrebbe tormentato, a giudicare dalla lettera che Turchi ha inviato – oltre che alla «Gazzetta del Mezzogiorno» – anche al presidente della Regione Nichi Vendola e al presidente della Provincia di Foggia Antonio Pepe.
In seguito a questa testimonianza è ricominciato il dibattito sulla qualità dell’offerta turistica, per tentare di capire se si tratta dell’antico dificit o di fabbrica del “Gargano mangia turisti” oppure “dell’ennesima esagerazione”. «Non abbiamo ricevuto una sola delle lamentele sollevate dal nostro ospite – replica alla “Gazzetta” Mauro Scarano, direttore del Viestemare club – di conseguenza non possiamo averle rilevate. Se ce le avesse segnalate, durante il suo soggiorno da noi, le avremmo risolte una ad una. Potrei rispondervi che per un turista deluso altri cento lasciano la nostra struttura con la voglia di tornarci l’anno dopo, ma non assolverei il mio compito di operatore turistico. A parte i disagi strutturali della zona come quello dei ripetitori, che non ci consente di dotarci di pos per pagamenti con bancomat o carta, andrebbero dette centinaia di altre cose. Innanzi tutto che sul nostro sito non è indicata l’aria condizionata, per cui uno non può lamentarsi di una cosa che non vendiamo. E poi – ha aggiunto Scarano rispondendo alla lettera del turista – la mancanza di acqua potabile è, come per i telefoni, una carenza strutturale della zona in via di risoluzione con l’allestimento di una rete idrica che servirà molte strutture come la nostra. Abbiamo accolto questo signore come accogliamo tutti, con prodotti locali genuini tanta cordialità e pazienza per qualsiasi cosa, durante il suo soggiorno ha anche familiarizzato con altre due famiglie così come nello spirito della nostra struttura… ma di questo non c’è traccia nella sua lettera». Ci si chiede se sia l’ennesima occasione persa oppure solo uno sfogo dovuto a una serie di circostanze negative. «Non saprei – conclude Scarano – probabilmente questo signore è arrivato in vacanza stressato, perché in nessuna delle segnalazioni pervenuteci abbiamo notato tanto accanimento. Non si offendono così anni di professione, noi sappiamo quel che valiamo».

 

 

 

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