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Sanità in carcere: il Sappe chiede incontro con Asl

Raddoppiati negli ultimi anni i ricoveri. Situazione tragica al carcere di Foggia.

 

Si fa sempre più preoccupante la situazione sanitaria al carcere di Foggia. Nei giorni scorsi, l’incontro del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, con il prefetto Antonio Nunziante affinchè sindacati, dirigenti del penitenziario e Asl di Foggia possano discuterne quanto prima attorno ad un tavolo. Perché i numeri parlerebbero chiaro. Il trasferimento della sanità penitenziaria in capo al servizio pubblico (in questo caso all’Asl di Foggia)  con decreto del 1 aprile 2008 non starebbe apportando benefici. “Al contrario-afferma Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe- i dati parlano di rischi per la pubblica sicurezza ed enorme   spreco di denaro dei cittadini”."Che i detenuti, dice Pilagatti, vengono oggi trattenuti in ospedale anche per patologie minime, che prima venivano curate direttamente in carcere". I ricoveri, infatti, con il trasferimento di competenze, sarebbero aumentati del 50%. Raddoppiati anche gli accompagnamenti in ospedale. L’ordinamento penitenziario parla chiaro: il detenuto uscire dal carcere solo in caso di pericolo di vita. “Una regola evidentemente disattesa dall’Asl –dice il segretario- se è vero che oggi si esce anche per necessità (vedi una radiografia) prima sbrigate direttamente in carcere. Un esempio nei giorni scorsi: un pericoloso camorrista uscito per un’ingessatura". Cosa significa tutto questo? Non solo maggiore rischio di evasione, di soggetti anche pericolosi, ma spreco di risorse pubbliche (ogni ricovero in più costa alle casse dell’Asl e quindi dei contribuenti circa 700 euro al giorno, andando a gonfiare ulteriormente il già alto tasso di ospedalizzazione in un periodo in cui la Regione Puglia è chiamata a "tagliare" per rientrare in termine economici) e di risorse umane: ogni accompagnamento all’esterno infatti necessita di 3 persone (un autista e 2 agenti) mentre almeno una unità per il piantonamento in caso di ricovero. In un momento, peraltro, in cui il carcere foggiano sconta una forte carenza di organico. Ecco perché la necessità che anche la Asl presenzi al tavolo prefettizio, che ha incontrato la massima disponibilità del rappresentante del governo.