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Monte Sant’Angelo/ Laudati: latitanti Gargano sfruttano inefficienza sistema giustizia

"I latitanti del Gargano hanno una caratteristica rispetto agli altri latitanti: sono stati scarcerati durante il processo. Loro hanno sfruttato una inefficienza del sistema giustizia per rendersi latitanti e hanno dimostrato di essere padroni del territorio, di muoversi liberamente sul territorio e di godere degli appoggi interni.  Così il Procuratore Capo della Direzione Distrettuale Antimafia Antonio Laudati, durante il Vertice Regionale sulla Legalità, intervenendo sulla situazione legata alla faida del Gargano che da oltre 30 anni semina morte e terrore sul promontorio. "Noi dobbiamo fare in modo che loro non possano più avere sul territorio sostegno da parte dei cittadini e per far questo abbiamo l’obbligo di ricostruire un rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato, perchè senza la loro collaborazione qualsiasi attività repressiva non produrrà risultati concreti". Secondo Laudati questa è "una terra dove il problema della legalità e del controllo del territorio è molto serio. Ci troviamo di fronte ad una emergenza criminale e che c’era stata un forma di sottovalutazione dei fenomeni riconducibili alle faida. La provincia di Foggia è una provincia molto ricca e il Gargano è una struttura importantissima, sia dal punto di vista commerciale sia dal punto di vista turistico, appetibile alle infiltrazioni criminali perchè oggi, purtroppo, le mafie seguono il business e gli affari. Sicuramente – afferma – nel corso di questi anni i gruppi delinquenziali del territorio hanno fatto un salto di qualità. Oggi puntano al controllo delle attività economiche e ad avere una forma di arricchimento personale. Da una statistica pubblicata dal quotidiano "Sole24Ore", la provincia di Foggia è al primo posto in Italia per il numero delle estorsioni; contemporaneamente, però, la Capitanata non è al numero uno per il numero delle denunce di estorsioni, tantomeno per i processi alle estorsioni. E’ evidente – ha chiosato Laudati – che sul territorio, vi è una discrasia tra quelle che sono le presenze della criminalità e quello che fino ad esso è stato accertato".