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“A me dà fastidio!”

Caro Direttore,
le scrivo mentre mi allontano da Vieste per tornare in una delle città più grigie d’Italia, dove frequento l’università.

Le scrivo pur sapendo che questa lettera sarà all’insegna della polemica, e da molti non condivisa, ma mi avvalgo in mia difesa, del principio universale adottato dal viestano tipico, quale io sono: “Nel bene o nel male l’importante è che si parli di questo!”. Come le dicevo, studio in un a città grigia, e ogni qualvolta torno a casa lo faccio perché ho voglia di rivedere i miei cari , ma anche e soprattutto, i colori della mia terra. Quel paesaggio. Quel profilo della città di cui sento tanto la mancanza. Ma al mio ritorno, ogni volta, trovo qualcosa di diverso, che forse definire orrendo è riduttivo. Cosi decido di scriverle, illudendomi che la voce di una ragazza di appena vent’anni possa valere qualcosa. Mi illudo che altri come me, abbiano il coraggio di dire:
“A me dà fastidio!”
“A me dà fastidio vedere deturpato il profilo e la forma della mia città!”
Un albergo di qua. Un altro di là. Un cinema non cinema più in là, e una rotatoria più in fondo… Ed ecco che come per magia Vieste è più moderna e bella… O cosi vogliono farci credere. Un’edilizia che sconvolge, priva di fantasia e caratterizzata dalla mediocrità. Un’assoluta rinuncia estetica! Sembra essere una totale e volontaria rinuncia a qualsiasi forma di bellezza!!! Così mi fermo a pensare… E mi viene in mente una lezione seguita all’università che parlava proprio di questo. Mi soffermo poi su un’ osservazione fatta in aula che sottolineava proprio il fatto che la costruzione di nuovi edifici è necessaria… le case sono necessarie perché la città è abitata (cosi è pure per Vieste, anche se passeggiando d’inverno lungo il corso non sembra cosi…) Sempre in aula ci si chiedeva: “È possibile risolvere il conflitto tra bellezza e utilità?” Pier Paolo Pasolini diceva che la forma della città si manifesta se confrontata con il fondale della natura, la forma si rivela proprio con la dialettica della natura! Ma tornando nel mio mondo, da ventenne dico: che quello che vedo a Vieste è un mondo inassimilabile! L ‘opera di corruzione dei benefattori viestani è intollerabile! Non possono farci credere che ci sia un ben che minimo rapporto tra modernità e mediocrità . Essere moderno non significa essere mediocre. Io non critico totalmente la trasformazione e neanche questo tentativo di modernità del viestano che non è affatto condannabile ,ma forse questi uomini al governo troppe volte dimenticano di essere natura loro stessi, e agiscono contro la natura facendoci credere che sia per interesse collettivo. Cosi se facciamo “i fessi” ci facciamo una risata e continuiamo ad ammirare il cinema alla Marina Piccola facendolo passare per opera d’arte. Se invece ci sforziamo di pensare ancora un po’…ci rendiamo conto che è solo frutto di speculazione e che non abbiamo bisogno di liberarci della natura per essere moderni o migliori.  Serve più qualità e per avere qualità c’è bisogno di preparazione. L’armonia tra passato e presente può esistere perché la distruzione messa in atto in questi anni non è qualcosa di cui ci si può vantare! E cosi torno a pensare a quello che diceva P.P. Pasolini, sempre lui, che definiva un paesaggio come un miracolo. Un paesaggio umile molto più di Vieste, e senza soffermarsi e entrare nello specifico di quel paesaggio, ripeto quello che questi diceva riguardo una stradina di ciottoli: anche un’ umile stradina ha una sua dignità! e per questo deve essere difesa come l’opera d’arte di un grande autore!!! Il vecchio paesaggio di Vieste può essere considerato a tutti gli effetti un’opera d’arte che potremmo percepire con tutti i nostri sensi se solo non continuassimo a nasconderlo dietro “il loro nuovo”! È una profonda poesia quella di Pasolini che dà spessore e sapore ad ogni cosa.  Si parla di “gusto dell’antico” creato da altri, quell’infinità di un popolo con la sua storia che si è manifestata nel fare. Quella bellezza cosi grande che non è più compresa da molti, e che la classe dirigente non riconosce neanche più!!! Ma i giovani come me cosa fanno? La maggior parte delle volte non fanno altro che adottare l’atteggiamento degli adulti, non solo viestani, ma italiani! Un atteggiamento menefreghista che ci sta portando verso il nulla, alla ricerca di un progresso che non porta ad alcun progresso, soprattutto perché non abbiamo le difese culturali e un’attività educativa che ci aiuti a proteggerci dall’interno! La lebbra della modernità è la mediocrità che continuano a inculcarci… e le nostre scuole trascurano sempre più , cosa c’è alle nostre spalle!Qual è la nostra identità….!
E caro direttore Lei lo sa bene, che questa è la sola cosa unica e preziosa che non ha prezzo! E allora cara Scuola, aiuta i giovani viestani ad avere una coscienza paesaggistica maggiore, aiutali a non perdere la speranza che si possa fare ancora qualcosa. E parafrasando una ulteriore citazione di Pasolini il vero fascismo è il consumismo che elimina il modo di essere di ognuno, che si riversa anche e soprattutto sul paesaggio. Un’ omologazione globalizzante, come Lui la definisce, che sotto la spinta della speculazione edilizia è una specie di incubo, in cui l’Italia intera sparisce, e Vieste più che mai. Cosi piccoli viestani vi ritrovate a lamentarvi che non esistono più i viaggiatori di una volta mentre ci insegnate fin da bambini a consumare del tutto quella bellezza, che non è altro che un bene economico a noi gratuito. Fin quando riuscirà a sopravvivere un minimo di tradizione culturale saremo salvi o per lo meno sapremo rispondere a chi di dovere che:
Non vogliamo stare al vostro gioco!
Confidando proprio in chi studia, che sceglie di tornare, cresciuto e preparato e cosi, solo cosi, pronto a rispondere e reagire alla penosa mediocrità che caratterizza la nostra realtà…!!!!!
Gentile direttore, La ringrazio per l’attenzione e per il tempo concessomi e la ringrazio a nome di tutti i garganici per quello che fa ogni giorno con OndaRadio la radio che davvero serve AL Gargano!!!!!!!!!

-Siriotraditrice-
(mail firmata)
– Accademia Belle Arti Brera  – Milano –