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Vieste – FRATELLI SCOMPARSI, RAPITI PER “PUNIRE” UNA TESTIMONIANZA? (10)

Martino Piscopo aveva denunciato tre scafisti albanesi  – Giovanni sarebbe stato sequestrato perchè in compagnia del vero obiettivo?

 

Rapiti per vendetta, per punire un testimone scomodo? Potrebbe essere questa una delle ipotesi per spiegare la scomparsa di Giovanni e Martino Piscopo, i due imprenditori turistici di Vieste spariti da giovedì mattina.  

Due anni e mezzo fa Martino aveva denunciato alla Guardia di Finanza, facendoli arrestare, tre scafisti albanesi che erano sbarcati sulle coste del centro garganico, con una delle tante barche cariche di clandestini. Racconto che Martino avrebbe anche ribadito ai magistrati. Una vicenda, confermata anche da alcuni familiari e da amici dei due imprenditori viestani. Una denuncia che potrebbe essere stata vendicata con la sparizione di Martino Giovanni sarebbe stato punito solo perchè, quel giorno, era in compagnia del fratello. Una ipotesi che non trova conferme, ne smentite dai carabinieri che continuano a sostenere di indagare a 360 gradi per cercare di risolvere il giallo. Un giallo su cui incombe l’ombra dell’ennesima lupara bianca sul Gargano. Certo appare difficile che un’organizzazione, per di più straniera, torni due anni e mezzo dopo per vendicare un torto subito. Ma è anche vero che gli scafisti albanesi possono aver avuto degli appoggi sul Gargano e che la denuncia di Martino abbia compromesso i loro interessi economici. Intanto gli investigatori stanno cercando di capire qualcosa in più sull’Audi A3 trovata, abbandonata e incendiata, il giorno della scomparsa dei fratelli Piscopo a un centinaio di metri dalla zona, località Monticello, dove è stato recuperato il Piaggio Porter, su cui viaggiavano i due scomparsi. Inoltre, secondo alcune indiscrezioni, sembra che lungo la provinciale Vieste-Peschici, la strada che conduce alla campagna dei fratelli Piscopo, dove erano diretti il giorno della scomparsa per raccogliere le olive, sono stati trovati pezzi di carrozzeria dell’autocarro. Il mezzo sui cui viaggiavano gli imprenditori potrebbe essere stato speronato e bloccato: forse proprio dall’Audi. Una tesi che è al vaglio dei carabinieri che, anche ieri, hanno effettuato delle battute nelle campagne di Vieste, in particolare tra San Luca e Monticello. Oltre ai carabinieri, che hanno operato anche con alcune unità cinofile, alle ricerche hanno partecipato alcune squadre del Corpo Forestale dello Stato,- coadiuvate da un elicottero. Ricerche e controlli che si sono estese nelle zone più impervie del Gargano, e tra i boschi della Foresta Umbra. Gli investigatori sono ancora alla ricerca di un possibile movente per spiegare la sparizione dei due imprenditori, nei giorni scorsi hanno sentito più volte i familiari delle vittime con l’obiettivo di scandagliare la loro vita, anche privata, alla ricerca di elementi per indirizzare le indagini. Familiari che avrebbero confermato che i due fratelli non avevamo mai avuto problemi di alcun tipo, ne con la magistratura e ne con le forze dell’ordine.