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Vieste alza la testa: fiaccolata per Giovanni e Martino

Capi chini, volti scuri. Sguardi spenti e pregni di paura e angoscia. I fratelli e le sorelle di Giovanni e Martino non si danno pace. Non accettano che i due siano scomparsi nel nulla.  Non un cenno di rassegnazione; ma vero proprio sgomento. Quello che si percepiva anche ieri sera durante la fiaccolata in loro onore. Per ricordare e per tenera alta l’attenzione sul destino di Giovanni e Martino, ad una settimana dalla loro scomparsa. Tutto il paese si è stretto intorno alla famiglia Piscopo; in migliaia hanno sfilato in un silenzio, quasi assordante, tra le vie del centro storico di Vieste. Michele, uno dei fratelli, Maria e Gina, le sorelle, Ivona la moglie di Martino, ieri hanno ricevuto l’abbraccio di un’intera popolazione. Di quella popolazione che si ribella. Di quella popolazione che non vuol credere che a Vieste domini dalla criminalità. Al contrario alza la testa reagisce. Così come ha fatto, nella sua omelia, l’arcivescovo Michele Castoro che ha chiesto a gran voce il ritorno di Giovanni e Martino: "E’ arrivato il momento di parlare. Chi conosce qualche notizia o qualche indizio lo dica alle forze dell’ordine o a un sacerdote. Una parola può illuminare le indagini che purtroppo brancolano nel buio. Sono certo – prosegue il presule – che presto Giovanni e Martino torneranno a casa dall’affetto dei loro cari". Ieri nelle stradine del centro garganico brillavano le luci fioche delle fiaccole. In testa al corteo Ersilia Nobile, sindaco di Vieste: "Attendiamo il ritorno di Giovanni e Martino. Ci stringiamo intorno alla famiglia, condividendone il dolore sia come cittadini che come persone vicine al mondo cristiano" . Le ricerche di Martino e Giovanni sono riprese questa mattina. 30 carabinieri e 15 guardie forestali, supportati da due elicotteri di Arma e Corpo Forestale, stanno setacciando la Foresta Umbra. Una zona impervia, non priva di valloni, canaloni e anfratti, nascosti tra la fitta vegetazione. A distanza di otto giorni restano aperte tutte le piste investigative, anche se, ora dopo ora si va, sempre più, concretizzando l’ipotesi di un nuovo caso di lupara bianca: il sesto sul promontorio del Gargano.