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Nasce l’Unione di Capitanata: De Leonardis segretario

Costituita ufficialmente l’Unione di Capitanata. "L’Assemblea costituente nel comune capoluogo – si legge in una nota – ha rappresentato un punto di arrivo e al tempo stesso di partenza.  L’approvazione dello Statuto, articolato in tredici punti, ha tracciato l’anima di "un movimento già radicato sul territorio perchè viene da lontano, siamo quelli di sempre con le nostre storie, la nostra passione, i nostri principi, il nostro impegno. Uomini liberi e forti per continuare la nostra battaglia, interessati alle problematiche locali e parlare lo stesso linguaggio della gente comune" (parole di Franco Di Giuseppe): "Un partito di cattolici moderati e di laici riformisti, che nasce con l’intento di unire idealmente e operativamente tutti i moderati e i centristi che si riconoscono nei valori del popolarismo e del cattolicesimo liberale europeo. Un partito che intende attuare un programma politico ispirato ai principi cristiani e alla dottrina sociale, dove trovino piena cittadinanza la centralità della persona, la difesa della famiglia, la tutela della vita e la solidarietà", recita l’art. 2. Un partito che nasce "come forza di aggregazione di amministratori locali" fuoriusciti dall’Unione di Centro dopo la lacerazione prodotta dall’arrivo e dall’operato del commissario designato da Roma Angelo Cera, "impegnato ad assumere una struttura regionale e a perseguire anche quella nazionale", suddiviso a livello provinciale in 6 macroaree (Subappennino nord e sud, Gargano nord e sud, Alto e Basso Tavoliere), aperto alla base e al contributo di chiunque, che in attesa della celebrazione del Congresso si stringe attorno al leader designato Giannicola De Leonardis che ha esaltato una "classe dirigente che ha preso coscienza della propria forza e non si è fatta cancellare da un tratto di penna".