Menu Chiudi

A S.Giovanni Rotondo cellule staminali per gli ammalati di Sla

Dopo l’arrivo in Casa Sollievo di Angelo Vescovi, 49 anni, noto ricercatore di livello mondiale, (è direttore scientifico dell’Irccs dal 1 gennaio 2010), l’ospedale sta facendo progressi da gigante sul tema ricerche e sperimentazioni: è di ieri infatti la notizia che la Commissione competente dell’Istituto Superiore di Sanità ha approvato la richiesta avanzata appunto dall’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza, dall’associazione Neurothon Onlus, dalla Fondazione Cellule Staminali e dalla diocesi di Terni, di procedere con la sperimentazione di fase I che prevede il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in pazienti affetti da sla (sclerosi laterale amiotrofica, malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso).
È subito partito l’assalto per essere ammessi, in senso positivo, tra le «cavie». Ma i responsabili della sperimentazione, vale a dire il prof. Angelo L. Vescovi e la professoressa Letizia Mazzini, hanno però assicurato che «al momento non è ancora iniziato alcun arruolamento dei pazienti. E comunque prima dell’inizio del reclutamento appariranno sul nostro sito maggiori informazioni circa i recapiti dove poter ottenere ragguagli specifici sull’argomento».

I due responsabili hanno inoltre aggiunto che «non è possibile fare delle previsioni accurate circa la tempistica dei processi di autorizzazione da parte dei comitati etici e quindi del conseguente inizio del reclutamento ed avvio della sperimentazione sul paziente. Cionondimeno, normalmente, i comitati etici si riuniscono con frequenza mensile, ed è quindi possibile, sebbene non certo, l’inizio della sperimentazione in tarda estate/ inizio autunno». Quindi tra cinque o sei mesi.

Intanto è già partito l’iter per accedere ai vari placet e autorizzazioni in seguito all’ok della commissione ministeriale: il dossier scientifico della sperimentazione infatti è stato inviato ai comitati etici dei vari centri ospedalieri coinvolti nello studio a cominciare da quello di Terni, in cui si deve svolgere l’intervento di trapianto, poiché le cellule sono prodotte in quella sede e non possono, al momento, essere spostate prima del trapianto.

I comitati etici hanno il compito di vagliare il protocollo e fornire il loro parere, in tempi plausibilmente contenuti. Parallelamente sono già partiti i meeting di tipo organizzativo con i responsabili neurologi, neurochirurghi allo scopo di organizzare gli aspetti pratici, fin nei minimi dettagli, del via alla sperimentazione.

Francesco Trotta