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Parco: ci cascheranno i sudditi del libero stato di Banans ?

 Fuori il parco dai miei terreni. Riceviamo e pubblichiamo.

 

Vi racconto una delle mie storielle .
Ammettiamo di trovarci in uno stato qualsiasi, la Repubblica di Bananas;
per millenni, i sudditi di questa amena località hanno vissuto godendo di quanto la natura ed il loro lavoro gli permettesse di procacciarsi;  un bel giorno, uno dei presidenti, inizia a pensare che non è giusto che i suoi sudditi godano di tutto quel benessere gratis. Una serie di accordi internazionali prevedevano che una nazione dovesse produrre ossigeno per quanti gas producevano le sue fabbriche ed eventualmente, se non poteva creare l’ossigeno per il suo fabbisogno lo poteva acquistare da altre nazioni; allora il presidente pensò: al nord, ho già uno sviluppo industriale avanzato, al sud campano della natura, i parchi li faccio al sud e pareggio il fabbisogno del nord, in questo modo non ledo gli interessi  produttivi del nord ed al sud vendo la favola del turismo e della qualità ambientale.
Allora inizia ad inventare un parco; per far digerire la pillola ai cittadini, promette che questo parco sarà foriero di posti di lavoro, porterà benessere e turismo. Intanto legifera vietando la raccolta della legna, creando il tesserino per la raccolta dei funghi, una tassa per la raccolta delle castagne, il divieto di pascolo allo stato brado, costringendo i proprietari a chiedere permessi e pareri; non contento creò anche un parco marino.  Con questo vietò la pesca, la sosta e costrinse gli isolani a cambiare le loro imbarcazioni perchè inquinanti. gli isolani videro sparire una delle loro primarie fonti di reddito (la pesca ) ed affrontare spese per loro enormi per poter transitare da un’isoletta all’altra. ma tutti sanno che alla gola non si comanda; ad ogni aumento di fabbisogno di area verde, crea nuovi parchi, "protegge" come farebbe il migliore boss, nuove aree e nuovi spazi rubandoli agli abitanti. e gli abitanti iniziavano a mal soffrire tutte queste imposizioni sui loro terreni e sulle loro proprietà. come far digerire un’ulteriore ampliamento di parco? Il ministro si inventò una bella trovata: creiamo una situazione di pericolo che solo un territorio protetto da noi può evitare; ne + ne meno di quello che la malavita fà con le minacce per vedersi pagare il pizzo. Allora, con gran clamore, si annuncia una speculazione petrolifera al largo della costa; tutti alzano gli scudi, tutti invocano l’intervento dello stato ed il capofila è il presidente del Parco da quello stesso stato designato. ed ecco la soluzione geniale : ampliare i territori del  parco perchè non sia consentita la speculazione.
Ci cascheranno i sudditi del libero stato di Banans ?

Ugo Del Giudice