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Un viaggio a Vieste – dietro la curva –

Tra tornanti che celano mozzafiato.

 

Arrivarci non è semplicissimo. Ma per chi è abituato a guidare o a farsi guidare attraverso strade costiere —tutte tornanti con panorama strepitosi sul mare —la difficoltà del tragitto si riduce notevolmente. Per chi invece non ha dimestichezza con curve improvvise, il Gargano è l’occasione giusta per iniziarsi a questo genere di viaggio-avventura che, appunto, comincia dalla strada.
Meta finale di questo percorso è Vieste che si schiude improvvisamente dopo una serie di curvoni che proprio sul finire del percorso diventano più intensi e frequenti. Diversamente da altre Costiere — l’Amalfitana soprattutto — quella Garganica ha un paesaggio meno densamente popolato. Fa meno «effetto borghi del presepe» a strapiombo sul mare, c’è più vegetazione incontaminata e — certo non guasta — molto meno traffico.
Va anche detto che le località di mare o di montagna del Gargano non hanno la blasonata tradizione delle «cugine» campane, ma per chi è alla ricerca di un turismo non troppo e non solo elitario, il promontorio pugliese rappresenta una validissima alternativa alle meraviglie che iniziano con Vietri sul Mare e finiscono a Sorrento.
Vieste, dunque, cittadina tutta da scoprire. Che offre curiosità e passioni impensabili. Subito una: il museo delle conchiglie. Sì, proprio a Vieste la dedizione alla ricerca di Biagio «Sisetto» Simone, ex finanziere, ha consentito alla cittadina garganica di poter offrire ai suoi visitatori una raccolta di oltre diciassettemila esemplari. Da quelli più comuni a quelli più rari. Raccolti o acquistati in tutto il mondo da questa simpaticissima ex«fiamma gialla» che riesce a mantenere viva la sua passione per le conchiglie anche grazie ad un merchandising disponibile nel museo (visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 23, in via Pola 8). Nelle teche, le conchiglie dalle forme più curiose sono presentate con pannelli che ne illustrano la storia dando così vita ad un percorso formativo e didattico che non ha età. Ed è proprio dal museo che, rimanendo nel centro storico, ci si può perdere in una rete di vicoletti che consentono al visitatore un richiamo alle antiche costruzioni, alle tradizioni artigiane di un tempo e alla buona tavola. E sì perché Vieste ha raffinato moltissimo la sua offerta enogastronomica proponendo a chi la raggiunge una varietà di ristoranti in cui degustare specialità di mare abbinate a vini gradevolissimi. Dal porto ai vicoli del borgo è sorprendente scoprire locali arredati finemente nei quali si muovono protagonisti della ristorazione che nulla hanno da invidiate alle località più rinomate. Senza contare poi la straordinaria esperienza di una cena al tramonto sul Trabucco (antica costruzione in legno che si affaccia come un balcone sul mare usata per la pesca). Tra Vieste e la vicina (e rivale) Peschici dalla primavera e fino a tutta l’estate è possibile organizzare questo appuntamento con la buona tavola (sulla freschezza del pesce i dubbi sono impossibili) e belle emozioni. Vieste è ricca di storia. Una sosta prolungata sul lungomare sempre affollato di viestani custodi di racconti e generosi di indicazioni utili, consentirà al visitatore di scoprire il fascino di lotte per la difesa del territorio del Gargano dalle invasioni degli arabi, storie di martiri, di grandi e appassionate lotte militari e civili. Brani di vita della comunità irrobustiti da una forte presenza di luoghi di culto. Chiese e palazzi storici — la cui storia è meglio lasciar scoprire all’ospite — bilanciano il lungomare d’ingresso in città che, a partire da questa stagione, somiglia sempre più a quello delle grandi riviere affollate da stabilimenti ‘balneari e luoghi di ritrovo per ragazzi in cerca di movida che va dal by night fino all’immancabile colazione all’alba.
Ed è proprio in questa stagione che la popolazione residente — circa quindicimila abitanti — vede aumentare il proprio numero fino a raggiungere presenze che fanno di Vieste una tra le località turistiche più scelte nel Gargano. Ma chi dovesse coniugare il turismo estivo con la sensazione di caos, qui è destinato ad essere smentito. La città mantiene angoli in cui è possibile preservare la tranquillità delle proprie ferie. E se anche la discreta movida dovesse risultare sgradita con il suo ritmo da discoteca, basta spostarsi di qualche chilometro per scoprire la natura (e la frescura) della montagna gaganica. Dove l’estate . balneare non arriva neppure con la sua eco. Eppure il mare blu è lì. Basta fare due tornanti. Sarà stato proprio questo miscuglio interessante tra mare pulitissimo e monti da visitare scarpinando che ha attirato qui negli anni un turismo particolare. Il Gargano piace molto a chi risiede al nord e alle popolazioni mitteleuropee. I tedeschi lo hanno eletto nel corso dei decenni come sede ideale per le loro vacanze. E gli operatori turistici li aspettano pronti a regalare loro uno scenario incantevole. Un turismo discreto che ancora sogna nei campeggi e nelle impervie discese sulla spiaggia. sarà anche poco comodo. Ma quanto fascino.

Carmine Festa
Corriere del Mezzogiorno