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Rifiuti/ La discarica di Cerignola ha ancora tre mesi di vita

Situazione critica sul Gargano.

 

la possibilità di realizzare un impianto di biostabilizzazione a San Nicandro, continuano a conferire rifiuti nell’impianto cerignolano di Forcone Cafiero poco meno di un centinaio di tonnellate i comuni della costa garganica, con una proroga che va avanti dal luglio 2010. Su circa 30 comuni con­ferenti, un terzo appena fa parte dell’Ato FG/4. Cifre che fanno della discarica cerignolana la pattu­miera di Capitanata e che neanche si traducono in effettivi introiti per la società che ha in gestione !’impianto alle prese con Comuni insolventi. Tra piani di rientro, azioni legali, decreti ingiuntivi,le difficoltà degli enti locali a pagare persistono in maniera diffusa e alla fine il credito complessivo vantato si aggira intorno ai 6-7milioni di euro. "Le emergenze, il fatto che altri bacini, altri Comuni, vengano da noi non è positivo. Ognuno dovrebbe chiudere il ciclo nel proprio ambito -ha sottoli­neato l’architetto – e garantire l’autosufficienza. È negativo perché ci costringe a continui progetti di ampliamenti di impianti. Poi sul piano finanziario, in tutta onestà, dei vantaggi ci sono". Una si­tuazione che non potrà reggere all’infinito. "Fino a quando ci sono le emergenze – ha continuato­ non sono mai preventivabili e prevedibili i tempi. Oltretutto non è solo questione di emergenza, si tratta di chiudere la filiera che comprende anche la produzione di Cdr, che comprende percentua­li alte di raccolta differenziata. Sono tanti gli anelli che concorrono a valutare i tempi di esaurimen­to di una discarica. Diciamo che la discarica oggi è concepita come discarica di servizio soccorso, il che significa che ci sono da fare una serie di trattamenti, dalla raccolta differenziata alla produzio­ne di frazione secca e il residuo va in discarica. Ma quando tutte queste cose non si fanno è norma­le che le discariche si riempiono, scoppiano ovunque non solo qua. Se apre la discarica di Foggia sa­ranno spostati Il un certo numero di comuni che ora conferiscono qui. Il Gargano resta la situazio­ne più difficile". Per quanto riguarda !’impianto cerignolano è a metà dei lavori di realizzazione il si­stema di depurazione. La rete di raccolta delle acque e le vasche di accumulo sono già state realiz­zate. Si stanno facendo le vasche di assorbimento e in primavera l’impianto sarà ultimato e supera­ta quella prescrizione dello scorso anno.

rf
l’Attacco