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Eccellenza – L’Atletico Vieste pareggia col Tricase tra mille rimpianti

Celio e Villani, con le loro doppiette, hanno deciso l’incontro tra Atletico Vieste e Atletico Tricase. Il 2-2 finale penalizza i garganici, padroni del campo per i 90 minuti, che si sono visti trafiggere da due calci di punizione, il secondo battuto dall’interno dell’area. L’Atletico dimostrava di voler far propria l’intera posta in palio sin dai primi minuti, mettendo pressione agli avversari nella propria metà campo. De Vita e Compierchio sulle due fasce facevano intuire da subito agli esterni avversari che avrebbero avuto una giornata non facile. E proprio con una azione sulla sinistra il Vieste passava in vantaggio: al decimo De Vita giungeva fino in fondo e crossava verso il secondo palo dove era appostato Prest che, dopo aver ciccato il tiro a volo, serviva l’accorrente Celio che insaccava di precisione dall’altezza del dischetto del rigore.

Il predominio viestano veniva, però, smorzato 8 minuti dopo dal pareggio del Tricase con Villani (il migliore dei suoi) che capitalizzava al massimo la battuta di un calcio di punizione dall’interno della lunetta: palla sotto la barriera e quindi in fondo alla rete.

Locali di nuovo vicini al gol al 34mo ancora con Celio, ma la sua botta dal limite veniva deviata da “super Lazoi” (portiere dei salentini, classe ’93) sul palo alla sua sinistra.

La ripresa cominciava come era finito il primo tempo, con il Vieste alla ricerca del gol del vantaggio e il Tricase arroccato in difesa. E sembrava fatta al quinto quando Prest, con la sua solita caparbietà, arrivava sul fondo per effettuare un cross basso su cui si avventava De Vita; il giovane viestano, appostato al limite dell’area piccola, invece di concludere in porta, preferiva fare il velo per l’accorrente Recchia, apparentemente più libero, e quindi più avvantaggiato a battere verso la porta. Ma i due viestani non avevano fatto i conti con Amadù, il terzino destro del Tricase, bravo a chiudere la diagonale e a sventare la ghiotta occasione.

Come spesso accade, in una legge non scritta nel mondo del calcio, a gol mancato faceva seguito il gol subito: solito lancio di alleggerimento della difesa salentina verso le punte, Rotunno (schierato centralmente in sostituzione degli squalificati Sollitto e Ciccarelli) impattava male ed alzava un campanile che ricadeva nella sua area; nel tentativo di evitare l’irruzione di un avversario, lo stesso Rotunno colpiva la sfera in precaria coordinazione, mandandola verso Bua che bloccava, convinto che non si trattasse di retropassaggio volontario. Ma il signor Luigi Carella di Bari, direttore di gara, era di opinione opposta e fermava il gioco assegnando un calcio di punizione indiretto da battere all’altezza del dischetto del rigore. Villani riceveva da Striano e mandava la palla a incocciare sulla parte interna del palo lontano, e quindi in fondo al sacco, vanificando la costruzione del muro umano creato da Bua e compagni.

Se il pareggio stava stretto ai locali, figuriamoci lo svantaggio: per questo motivo si moltiplicavano gli sforzi per cercare di scardinare la difesa del Tricase: Prest, Recchia e soprattutto Compierchio cercavano di saltare i marcatori diretti nell’uno contro uno, Colella e Celio giganteggiavano a metà campo, ma la palla sembrava non volesse entrare. Compierchio si liberava tra tre avversari, giungeva sul fondo e invece di servire il liberissimo Recchia dinanzi alla porta, tentava la battuta sul primo palo, costringendo il portiere avversario a deviare in corner.

Al 29mo cadevano in area prima Celio e poi Prest, ma l’arbitro lasciava correre ammonendo l’argentino che, essendo diffidato, sarà squalificato e quindi inutilizzabile per la difficile trasferta a Bisceglie di domenica prossima.

Gli sforzi viestani venivano coronati al 35mo con la rete che ripristinava la parità: Prest, ancora superlativo nella protezione della palla al limite dell’area, si spostava sulla sinistra e crossava per l’accorrente Nicola Celio che di testa trafiggeva l’incolpevole Lazoi.

L’assalto finale dei padroni di casa non portava i frutti sperati che si dovevano accontentare di dividere la posta con la formazione salentina. Non si può contestare nulla agli uomini di mister Lo Polito, se non l’incapacità di concretizzare l’enorme mole di lavoro nei pressi dell’area avversaria. Nell’organico manca, purtroppo, “l’animale d’area”, ossia il classico centravanti col fiuto del gol.

Oltre al talento di Villani e alle capacità tecniche di Lazoi, Striano e Volturno, ben poco si è visto nella formazione dell’Atletico Tricase, giunto a Vieste con soli 16 giocatori in distinta e con l’unico intento di subire il meno possibile, rinunciando quasi completamente ad attaccare.

Sandro Siena


Atletico Vieste – Atletico Tricase 2-2

Atletico Vieste: Bua, Favulli, Granatiero, Celio, Rotunno, Corbo, Compierchio, De Vita (19st Tedesco), Prest, Colella, Recchia (44st Lizza). A disposizione Valente, Mangiacotti, Silvestri, Raggoo, Sicuro. Allenatore Pino Lo Polito

Atletico Tricase: Lazoi, Di Seclì, Rizzo J. (16st Giannuzzi), Amadù, Citto, Rizzo M., Striano (48st Vadacca), Volturno, Mastria (25st Miccoli), Villani, De Braco. A disposizione Viola, Cancella. Allenatore Andrea Lombardo

Arbitro Luigi Carella, assistenti Giovanni Mittica e Giuseppe Squiacciarini, tutti di Bari

Reti: 10pt Celio (V), 18pt Villani (T), 10st Villani (T), 35st Celio (V)

Ammoniti: Rotunno, Corbo, Prest (V), Volturno, De Braco, Citto, Miccoli (T)

Note: corner 5-1 per l’Atletico Vieste. Recupero: 2 minuti nel primo tempo, 6 nel secondo tempo