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Vieste – DRAGAGGIO PORTO, LA REGIONE NON HA I SOLDI

 

L’assessore regionale Amati risponde all’interrogazione di Giandiego Gatta
In merito al dragaggio del porto di Vieste, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Fabiano Amati ha risposto con una nota scritta dello scorso 11 novembre ad un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del PdL Giandiego Gatta. In quell’occasione il consigliere garganico chiese dei chiarimenti (oltre che ad Amati anche all’assessore Minervini) “per sapere quali interventi intendano porre in essere per garantire la funzionalità e la messa in sicurezza del porto di Vieste, e quindi l’incolumità degli utenti e la salvaguardia dei beni ivi circolanti”.

Ora Amati fa sapere che “per l’esecuzione delle opere di dragaggio dei fondali del porto di Vieste relativi alle quattro aree più bisognevoli di interventi, tra cui l’imboccatura del porto, è stata quantificata una spesa di € 2.268.000,00 cui andrebbero aggiunti ulteriori € 3.780.000,00 in caso di smaltimento delle sabbie in discarica ed ulteriori € 2.100.000,00 per l’eliminazione dell’insabbiamento generalizzato dell’intero bacino portuale”.
Per queste opere un primo finanziamento di € 196.253,62 (L.380.000.000) fu disposto dal servizio Lavori Pubblici il 30/12/1998. “Ma l’intervento finanziato che – spiega Amati – ha subito diversi ritardi anche per esigenze di tutela ambientale, è stato di fatto sospeso sia  a causa dell’esiguità dell’importo stanziato che non riesce a garantire lo svolgimento dei lavori funzionali sia perchè il Comune aveva presentato un progetto di adeguamento del bacino portuale da realizzarsi a ridosso dell’arae di intervento”. 
Ed ecco la nota dolente. “Appare evidente, tuttavia, – conclude Amati – che per risolvere efficacemente l’intera problematica sarebbero necessarie ingenti risorse finanziarie che gli ultimi bilanci, a causa delle ben note difficoltà finanziarie della Regione, non hanno sinora potuto garantire”.
Tradotto in parole povere: niente dragaggio perché la Regione non ha soldi.
Il che equivale a riproporre quelle situazioni di rischio che Gatta aveva evidenziato nella sua interrogazione. “[…] l’intero bacino portuale, comprensivo anche della sua imboccatura, a seguito delle mareggiate è soggetto a continui movimenti di sabbia con correlativi sbalzi di profondità; tre anni fa è stato lanciato un "grido d’allarme", sempre da parte della Capitaneria di Porto di Vieste, all’Ufficio Territoriale di Governo per la grave situazione inerente gli ulteriori abbassamenti di fondali all’imboccatura del porto; questo fenomeno crea grave pericolo per le imbarcazioni in entrata nel porto, perchè determina la formazione di onde alte, di gran lunga sproporzionate rispetto all’effettiva forza del mare che si trova all’esterno del porto; le "lampare" di Vieste per entrare ed uscire dal porto a causa del mancato dragaggio, sono costrette ad uscire senza i battellini di bordo al fine di alleggerire il peso dell’unità navale ed evitare gravi inconvenienti; il pericolo è ancor maggiore per le unità navali in transito non stanziali, i cui comandanti non hanno contezza della problematica in questione, esponendo se stessi, il loro equipaggio ed i beni al rischio di gravi danni; […] la Capitaneria di Porto di Vieste ha emanato, già da molto tempo, l’avviso di pericolosità per l’ingresso nel porto di Vieste, pubblicato con gli avvisi ai naviganti”.