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Test di Medicina, il Tar annulla la graduatoria

I giudici del Molise accolgono il ricorso anche per Foggia. Gli studenti danno per scontato l’annullamento, dalla facoltà escludono ogni tipo di problema.

 

Fra gli studenti si dà per scontato, all’Università negano tutto. E’ l’annulla­mento della graduatoria (con sospensione dell’efficacia) degli ammessi a Medicina e Chirurgia, deciso dal Tar di Campobasso, che investe anche le altre due Università aggregate, cioè Foggia, e Bari. La graduatoria degli ammessi, come si ricorderà, per disposizioni ministeriali quest’anno è unica per i tre atenei e altri accorpamenti sono stati istituiti per altre regioni. Cosa sta accadendo dopo la sentenza del Tar? A Medicina di Foggia fanno sapere di non aver ricevuto comunicazioni al riguardo dai giudici amministrativi e nep­pure dal Ministero, le immatricolazioni sono di fatto completate. Dall’Unimol (l’Università del Molise) comunicano in­vece di aver proposto ricorso al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva dell’annullamento «a tutela degli studenti che attualmente frequentano i corsi di Medicina affinché non venga pregiudicato il loro diritto allo studio». E precisano, sempre dall’Unimol, «che l’ordinanza cau­telare emessa dal locale Tar ha rilevato, solo in via provvisoria e non accertate nei fatti, le presunte irregolarità che non con­cernono il procedimento e le procedure espletate dall’Università degli Studi del Molise, bensì le operazioni di correzione degli elaborati della prova selettiva poste in essere dal Consorzio interuniversitario Cineca». Secondo l’Udu (Unione degli universi­tari), il sindacato degli studenti che so­stiene i ricorsi partiti ormai a pioggia in tutt’Italia e accolti dai Tar di varie regioni (dalla Sardegna al Lazio, dalla Marche all’Abruzzo), il numero chiuso a Medicina di fatto è saltato e ogni studente escluso, che abbia riportato un punteggio supe­riore a 30, può presentare ricorso. «Tra il 21 dicembre 2012 e il 10 gennaio 2013 tutti i Tar ai quali si è rivolta l’Unione degli Universitari – riassumono all’Udu hanno dato ragione al sindacato studen­tesco, casi molto diversi tra loro che hanno fatto immatricolare in soli 20 giorni di­verse centinaia di studenti in tutta Italia. Clamoroso il caso di Medicina di Campobasso: il Tar – dicono all’Udu – ha in­validato non solo la graduatoria di Cam­pobasso ma quella di tutta la macroarea di atenei aggregati all’ateneo molisano, gli atenei di Foggia e di Bari». A monte c’è una prima ordinanza che ha dato il «la» e avviato l’effetto a catena. Tutto è partito dal Tar di Roma, che ha ammesso un gruppo di studenti di Milano, Firenze, Parma e Messina esclusi per pun­teggio troppo basso durante il test nel loro ateneo. L’Udu ha dimostrato che questi studenti con lo stesso punteggio per cui sono rimasti fuori a Milano, sarebbero entrati alla Sapienza di Roma e il Tar ha accolto il ricorso «Non solo ammettendo gli studenti, ma facendoli immatricolare nell’ateneo milanese, puntualizzano all’Udu e aggiungono: «Con questa vittoria e con gli altri successi al Tar di questi giorni il numero chiuso e’ messo ko in modo inesorabile e definitivo. E’ un pre­cedente incredibile, il Tar del Lazio le cui sentenze hanno valore nazionale censura il decreto di Profumo sulle macroaree di accorpamento tra più atenei». L’Udu attende ora la pronuncia della Corte Costituzionale sul principio di in­costituzionalità del numero chiuso, intan­to puntualizza: «il Tar e il Consiglio di stato hanno detto una cosa chiara: se dimostri che nella tua stessa facoltà, in un qualsiasi altro ateneo italiano, uno studente è en­trato con un punteggio più basso del tuo, tu hai diritto ad essere immatricolato dell’ateneo dove hai sostenuto il test». Si comprende come’ questo principio possa investire, per un effetto domino, tutte le altre facoltà a numero programmato. 

 

 

 E-mal e telefoni – Il ricorso: chi ha più di 30 ecco come può orientarsi per presentarlo

 La posta elettronica dell’Udu è bom­bardata di e-mail, come si può facilmente immaginare, ma dal sito l’Unione degli, universitaria riesce a dare le indicazioni per presentare i ricorsi. «Tutti gli studenti con un punteggio non troppo basso di tutte le facoltà a numero chiuso d’Italia che hanno sostenuto il test e sono rima­sti fuori, possono fare ricorso immediato al presidente della Repubblica e essere ammessi nella facoltà dove hanno soste­nuto il test. Il tempo però è pochissimo, i termini stanno per scadere. Chiediamo a tutti gli studenti esclusi da qualsiasi test d’ingresso con un punteggio superiore a 30 di mandarci subito una mail con no­me, cognome, numero di telefono, facol­tà e giorno in cui hanno sostenuto il test e il giorno di pubblicazione della gradua­toria alla mail ricorsi@umonedegliuniversitari.it, in modo da poter costruire un ricorso straordinario al presidente della Repubblica e far entrare tutti in Universi­tà». L’Udu indica anche due numeri di telefo­no: 328/1484284 e 366/4341262, che pe­rò ieri pomeriggio squillavano a vuoto.