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Vico del Gargano – Centro Storico, una battaglia lungimirante

 

Le recenti polemiche scaturite dall’intonaco, messo come uno strato di fondotinta sul viso di donnine non più in fiore, sulla torre della cinta muraria in piazzetta Del Conte,  sono la premessa per una battaglia di civiltà che deve diventare sempre più puntuale, diffusa e concreta nella difesa di quella cultura, diversità,  peculiarità, tramandata e conservata sino ai giorni nostri.

Il Centro antico di Vico del Gargano per la sua Storia, per il Racconto dei suoi quartieri, per le tante Generazioni  che lo hanno conservato e consegnato intatto, rappresenta un valore raro e irripetibile che ci viene affidato, senza ritocchi  e manomissioni , per conservarlo  come bene di una comunità.  Una battaglia che punta a due fondamentali obiettivi. Primo: riscoprire, difendere, valorizzare la cultura locale, proteggerla dagli attacchi interni, dalle improvvisazioni, dall’anarchia operante e istituzionalizzata, da attacchi alieni d’importazione, devastanti allo stesso modo, coccolati e foraggiati oltre misura, a discapito dell’insieme e della Storia. Secondo: presentarsi ai prossimi appuntamenti, come quello in cantiere dal prossimo mese di settembre,  del Ministero dei beni Ambientali, Culturale e Turismo, con il Piano Strategico del Turismo 2017-2022, mettendo in gioco un patrimonio inestimabile da valorizzare come  potente e raro attrattore turistico. Se la futura, annunciata filosofia del Ministero è quella di diversificare l’offerta turistica al motto di “ non solo mare “, bisogna lavorare, da subito, par avere buoni e capaci amministratori, un buon patrimonio storico, o, quello che resta,  un buon piano di recupero. Se a tutto questo aggiungiamo il valore del “ territorio “, con le sue bellezze paesaggistiche, ambientali,  naturalistiche, archeologiche e tutto quel mondo di “ formiche “ che hanno prodotto,  e producono, fra mille difficoltà, senza alcuna risorsa e spesso ignorati dalle amministrazioni e Istituzioni locali, una notevole e, oggi, disgregata mole di beni immateriali, anche il Gargano potrà sedersi al tavolo della concertazione e giocare un ruolo fondamentale. Non c’è tempo da perdere. I segnale, numerosi e concordanti, spiegano che questo tipo di turismo, da “ copia e incolla “, stanco e abbozzato è ormai decotto.  Nei prossimi bollettini economici leggeremo che vi sono interi settori , che vivono di turismo e indotto turistico, spremuti come limoni, sotto una pesante contrazione e perdite di utili, con percentuali a due cifre. Il Ministero spiega nelle sue note introduttive al Piano 2017 – 2022: “ Che la capacità competitiva dell’Italia nel mercato internazionale del turismo è largamente al di sotto delle sue potenzialità. L’Italia rimane naturalmente una meta di eccellenza, essa è penalizzata però da diversi fattori, che in linea generale riguardano: l’insufficiente innovazioni ed organizzativa, la scarsa reattività alle trasformazioni del mercato, una diffusa obsolescenza delle competenze, l’esistenza di condizioni sfavorevoli per l’attività delle imprese. L’Italia si trova così sopravanzata  nelle graduatorie di competitività da paesi con un patrimonio culturale, naturale e territoriale certamente non superiore al nostro. Questa tendenza rappresenta una seria minaccia nel medio e nel lungo periodo, considerando la velocità del cambiamento del mercato turistico, l’urgenza di innovare l’offerta e e migliorare i canali di distribuzione e vendita ( anche attraverso tecnologia digitale ), la crescita delle mete alternative al turismo in Italia.” I Comuni,  gli amministratori, gli Operatori del settore, sono chiamati ad un compito arduo ma non impossibile. L’importante non fermarsi alla sagra della polpetta oppure alla sfilata della Peppa Pig.
Michele Angelicchio